ISOLE SVALBARD

 

ESPLORAZIONE OLTRE IL CIRCOLO POLARE ARTICO

 

Partenza : 19 MARZO 2008

 

 

Photo Stefano Poli

 

 

Alberta Chiappa – Fabrizio Cocchi

 

2008 anno internazionale del poli artici

80° anniversario della spedizione di Nobile

e del dirigibile “Italia”

 

INQUADRAMENTO GEOGRAFICO:

 

Nel mare glaciale settentrionale a nord della Norvegia si trova un complesso di isole : le Svalbard-Spitzbergen si trovano sul 80°  parallelo Nord e sono imprigionate dal pack artico (mare ghiacciato) durante  tutto il periodo invernale, mentre in primavera grazie al notevole  irraggiamento solare, le temperature salgono e nei mesi di aprile e maggio si  verificano le migliori condizioni per le esplorazioni.

 

 

Giornate lunghissime, temperature “sopportabili” -20 e buon innevamento rendono  percorribili gli enormi ghiacciai sui quali ci muoveremo.

 

Capoluogo Longyearbyden, abitanti 4000 su tutto l’isola densità di 0,1 abitanti per km/q, la popolazione più settentrionale del pianeta.

Il nome ufficiale dell'arcipelago è Svalbard, mentre l'isola principale, praticamente l'unica abitata, conserva il nome di Spitzbergen.

La tipologia di questa area si adatta bene a possibili traversate dell’  intera zona per un periodo di piu’ giorni.

La zona interessata e’ tra le piu’ complicate da raggiungere, sia per un  normale trasporto sia in caso di emergenza specie con cattivo tempo.

 

          

                      

 

 

SCOPO DEL VIAGGIO:

 

Itinerario esplorativo in ambiente artico per uno sviluppo di circa 150 KM da percorrere con sci d’alpinismo.

 

Percorso destinato solo a persone adeguatamente preparate. L’arcipelago, infatti, è un deserto di ghiaccio caratterizzato da temperature rigide, forti venti e bufere improvvise.

 

Non sono  le difficoltà meramente tecniche a rendere questa esplorazione molto  impegnativa, ma il contesto in cui si svolge:

Isolamento, totale autosufficienza, condizioni climatiche ed ambientali severe, prevedono  un perfetto equilibrio psico-fisico, esperienza di campo su neve, e capacità di adattamento. 

 

Il gruppo viene necessariamente accompagnato da una guida, che si  occupa anche di tenere lontani gli orsi, visto che è obbligatorio avere con  se un fucile.

 

     Photo Stefano Poli

 

 

 

 

 

 

PROGRAMMA DI MASSIMA:

 

Il tour dura 7 giorni di marcia con 6 pernottamenti in tenda.

 

La routine quotidiana prevede: montare e smontare il campo, colazione, pranzo, cena in tenda.

Di giorno i cani aiuteranno a tirare le pulke (slitte) cariche dei bagagli, mentre di notte saranno di guardia alle tende per avvertire un eventuale avvicinarsi dell' orso bianco.

Casella di testo:
1 giorno: trasporto dal luogo di arrivo a Longyearbyen, campo base e luogo di partenza.

Breafing generale, regole di sicurezza, preparazione degli zaini e condizionamento dell' attrezzatura sulle pulke.

 

Dal 1 giorno - 6 giorno:

Si prevedono tappe giornaliere di circa 20 Km effettuando un percorso ad anello, attraversando ghiacciai, passi, morene e vallate, nel cuore di una delle regioni più inospitali dell’isola.

Dopo aver preparato o smontato il campo non si ha altro obiettivo che esplorare la natura artica in mezzo alla quale ci si trova.

Si fa colazione al campo nelle tende, si pranza con un piatto caldo lungo il percorso e ci si sposta di giorno nella zona.

 

7 giorno: ultima tappa, si torna in direzione di Longyearbyen, il punto di partenza.

 

 Photo Stefano Poli Photo Stefano Poli 

 

 

ATTREZZAUTRA:

 

L'abbigliamento e l'attrezzatura necessari sono identici a quelli da  utilizzarsi sulle Alpi (consigliato un pantalone apribile lateralmente + giacca  a vento, tutto in gore-tex), una giacca in piumino d’ oca,  un paio di calzari in piumino per stare in tenda, un paio di guanti a  muffola, occhiali a maschera, maschera facciale in neoprene, saccoletto –30 °C.

Materiale tacnico alpinistico: ramponi e piccozza leggeri, imbracatura, 2 moschettoni e due  spezzoni di cordino da 7 mm di diam. lunghi 1.7 mt.

2 un paia  di pelli di foca, ARVA, pala e sonda di soccorso.

-Sci da scialpinismo.

-Zaino personale

 

-Una “pulke” (slitta) ogni due persone per il trasporto del materiale comune; tende e provviste.

 

Photo Stefano Poli

 

UN PO’ DI STORIA…

 

Scoperte nel 1596 dal navigatore olandese Barents furono a lungo contese da Russia, Svezia, Norvegia, Gran Bretagna, Olanda, Germania; dapprima per la caccia a balene, foche, orsi, volpi, ecc. e dopo per le importanti miniere di carbone. Con il "Trattato di Sevres" del 1920, la sovranità sull'arcipelago venne attribuita alla Norvegia, ma con la possibilità per 42 stati (tra cui l'Italia) di poterlo sfruttare economicamente. Solo l'Unione Sovietica (attualmente Russia e Ucraina), decise in tal senso più per ragioni strategiche che economiche, impiantandovi una serie di comunità minerarie, di cui 2 ancora esistenti.

Casella di testo:

Sempre negli anni '20 l'isola di Spizbergen venne utilizzata come base di partenza per le spedizioni polari dei dirigibili "Norge" e "Italia", ancora presente il “traliccio” di partenza.

L'avventura di Nobile si concluse tragicamente il 25 maggio del 1928 con la perdita, sul pack al largo delle Svalbard di ritorno dal polo, del dirigibile Italia.
La perdita in più riprese di 8 membri dell'equipaggio; la tragedia della "Tenda Rossa"; la scomparsa di Amundsen e di altri 5 uomini precipitati con il loro idrovolante nel tentativo di salvare Nobile; furono le fatali conseguenze di questo incidente.

 

Durante la 2° guerra mondiale l'arcipelago fu teatro di scontro tra tedeschi e britannici.  

 

Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2007/2008 Anno Internazionale delle aree polari.

Convogliando verso le calotte glaciali spedizioni, iniziative scientifiche, campagne ambientali ed eventi di ogni tipo.
L’obiettivo principale è quello di coinvolgere organizzazioni di tutto il mondo in programmi di ricerca nelle regioni polari, sensibilizzando l’opinione pubblica sui gravi problemi che minacciano le aree glaciali della Terra.