Achille Zezon
Vicino stanotte mi sei
Tra fuochi di stelle.
Mi sorridi, la mano sulla spalla,
come allora nel gioco faticoso.
Sereno accanto a voi mi sento,
compagni morti,
per sempre intatti.
Mai non sei disceso
dalla carlinga, Achille,
alla mitraglia rimasto
per colpire
anche colpito.
Come l'albatro splendido ferito
In mezzo al petto, librato
Sei rimasto nello stormo,
fin che ti si fermò il cuore.
Alla morte hai sorriso.
L'ho saputo stanotte nel sogno
dal tuo volto sereno.
1942 Ten. Med. Giuseppe Ciriana
V° BTG.
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