SANTA GEMMA - PATRONA DEI PARACADUTISTI
27 Aug 2002
Autore: Redazione

S.Gemma, un grande evento per il centenario della morte

L'undici aprile del 2003 ricorrerà il centenario della morte di S.Gemma Galgani. Il sedici maggio verrà celebrata la festa liturgica. Ma i preparativi del grande evento sono già cominciati. Il monastero-santuario a lei dedicato, fuori Porta Elisa, è meta di pellegrini provenienti da tutto il mondo. La signora Maria Sivolella, che presta la sua opera nel museo attiguo al santuario, è molto impegnata anche come guida dei pellegrini che chiedono di andare in via Santa Gemma Galgani, già via del Biscione, a visitare la casa di Gemma, tra l'altro patrona dei paracadutisti. Nata il 12 marzo 1878 a Borgonuovo di Camigliano, da Enrico Galgani e Aurelia Landi, la vita di S.Gemma è presto scandita da avvenimenti che la porteranno, nel volgere di 25 anni, quelli della sua esistenza, a essere santa. Morirà infatti in via della Rosa l'undici aprile 1903, sabato santo. Suo padre, farmacista nel paese di Camigliano, era uomo sin troppo buono, che nel volgere di breve tempo finisce in miseria per eccessiva generosità. Il 26 maggio 1885, Gemma riceve la Cresima nella chiesa di S.Michele in Foro. Gesù, col quale ha già iniziato a dialogare, le dice che le porterà via presto la madre. Cosa che avverrà cinque anni dopo. Il 17 giugno 1887, festa del Sacro Cuore, riceva la Prima Comunione. Date importanti, che aprono l'itinerario del suo percorso mistico e ascetico. La famiglia si è intanto trasferita in via dei Borghi, affinché lei e i fratelli possano avere più agio di studiare. Le sue giornate sono intense e segnate da avvenimenti misteriosi, che si possono comprendere soltanto alla luce della fede. Uno dopo l'altro gli muoiono genitori e fratelli. Ospite di una zia di Camaiore, rifiuta una proposta di matrimonio. Vuole essere «tutta di Gesù», dice. E rinnova il suo voto di castità. Molto bella, non passa inosservata. Per nascondere i suoi occhi azzurri porta un cappello a larghe tese. Ammalatasi di tabe spinale, ne guarisce per intercessione di S.Gabriele e dell'Addolorata. Un miracolo. Nella casa di via del Biscione, dove ha incontrato S.Gabriele, riceverà le stigmate. Una folgorazione di fuoco che parte dal corpo di Gesù che gli è di fronte, insieme alla Madonna e all'angelo Custode. La Madonna la sorregge per non farla cadere, riparandola sotto il suo mantello. Gesù le dice che dovrà affrontare il Calvario, ma lui le sarà vicino. Satana, che già nel passato l'aveva tormentata danneggiandole anche i diari con impronte nere, non le dà tregua accrescendole tormenti e sofferenze. Gemma resiste. Non viene meno a se stessa nemmeno nei giorni della malattia che la porterà a morte in via della Rosa, dove la famiglia Giannini di cui era ospite, l'aveva trasferita nel timore che la sua malattia fosse contagiosa. Muore nel 1903. Agli inizi del secolo. Una morte che è una flagellazione di dolore, a immagine di Cristo, e che certo vuole essere un messaggio per il secolo della scienza, delle guerre e del male. Secolo di cui lei è la mistica più grande.

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