RICORDI NELLA NEBBIA DEL TEMPO
12 Nov 2002
Autore: sgt par Emilio Camozzi


RICORDI NELLA NEBBIA DEL TEMPO


Mi assalgono di giorno, di notte
per le strade, in casa, nei luoghi più impensati.
Sono mezzi ricordi. Qualcosa manca a completarli
ed è quel qualcosa che mi rode l'anima.

Sono io quel tizio appiattito in una buca
sepolto nella sabbia da una granata
Inviata senza ricevuta di ritorno
dai cannoni inglesi calibrati sui radiogoniometri?

Sono forse io quel fortunato diavolaccio
che, dissepolto, abbracciato e spazzolato
dagli amici corsi ad aiutarlo
si dispera per il mancato appuntamento radio?

Sono sempre io quel macellaio
Che ad un paracadutista che lo implora,
Taglia col pugnale gli ultimi lembi di muscolo
Che ancora uniscono la gamba al corpo?

Forse sono io che durante i minuti di riposo
Va alla ricerca di lattine vuote
Per evitare di sporcare la pura sabbia del deserto
Con le conseguenze della sua intercolite.

Perchè poi io, sottoposto a visita nell'ospedale di campo
Scappo perchè ritenuto idoneo al rimpatrio,
e correndo come un disperato, inseguito da un infermiere
mi rifugio nella mia buca di prima linea?

Ed i perchè si rincorrono, si accavallano si perdono
Nella nebbia del tempo. La fame, la sete, le mosche
Strizzate con le labbra perchè anche loro assetate
Dopo essersi nutrite dei nostri escrementi.

Ci domandano:"Cosa ricordi della guerra". Nulla,
Nulla che si possa capire. Tutto è troppo! Troppo sangue
Troppi morti, troppe sofferenze. Non esistono aggettivi
Atti a descrivere quanto la guerra ha lasciato in noi.

C'è però una cosa che cancella il terribile della guerra:
l'amore! Per chi ha combattuto al nostro fianco,
per chi ha combattuto contro di noi, per tutti coloro
che hanno messo la loro esistenza a disposizione della Patria.


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