...LE VELINE DELLO SME INVIATE AL REDUCE CAMOZZI
7 Jan 2003
Autore: sgt par Emilio Camozzi

ECCO LA RISPOSTA DI EMILIO CAMOZZI

Il sedicente professore imbecilletto, con il cervello buttato all'ammasso, talmente idiota da non capire che per fugare i suoi insulsi dubbi sulla mia appartenenza alla Folgore basta procurarsi a Roma il mio foglio matricolare, invece di sproloquiare indecentemente cerchi di parlare con qualche reduce, sia dell'Africa che della Russia, sulle condizioni dei soldati Italiani su tutti i fronti.

Non crede il su poco lodato professoruncolo che tutte le dieci divisioni che hanno combattuto ad El Alamein abbiano l'incontestabile diritto di essere citate in un film che ricordi la menzionata battaglia.

Che voleva? La ripetizione del film:"Divisione Folgore" o del film:" El Alamein".

In una cosa ha ragione: sono un ignorante e sa cosa faccio con le veline che mi passa lo SME? La cosa che lei non credo che faccia con le sue parti molle.

Per amor di Patria fin'ora mi sono contenuto. Non volevo buttare al vento la mia appartenenza al 305 Fascist Criminal Camp. Ma vedo che la fatica è sprecata e che gente come lei sa vivere di sole parole e non di fatti, come la politica moderna insegna.

Ha mai parlato con un carrista dell'Ariete dell'efficenza in combattimento dei nostri carri armati? Chieda un po' ad un paracadutista che fine hanno fatto i paracaduti portati con mille difficoltà  dall'Italia, consegnati a Tobruk, accatastati a Bardia.

Quando i nostri ripiegatori sono andati secondo le regole di allora, dopo un mese per farli prendere aria, li hanno trovati bruciacchiati dagli acidi che qualcuno aveva gentilmente cosparso.

Lo sa che la Folgore ha cominciato la battaglia finale con meno del 50% dei suoi efffettivi.

Ci sono state si battaglie precedenti, con relative perdite in morti, feriti e prigionieri, ma la maggior parte mancava per via dell'intercolite.

Lei, che ne dovrebbe far parte, forse non sa da cosa sia stata provocata. Acqua poco potabile, pagnotte piene di insetti, scatolette di carne semi avariate, alcune con in rilievo la data del 1918.

Io ne ho avuto per le mani tre. L'unica carne fresca che ho avuto la fortuna di mangiare è stata quella di un cammello saltato sulle mine e di tre caproni, divisi fra trecento persone, che provenivano dall'epoca antidiluviana.

Questo per quanto concerne la parte sostentamento. Per l'attrezzatura è meglio stendere un pietoso velo. La mia compagnia era, chissà  poi perchè essendo noi radiotelegrafisti, una delle poche che aveva in dotazione il mitra Beretta.

Peccato che quando occoreva si inceppava, perchè non sopportava la sabbia. I più combattevano con il moschetto 91 corto.

Era comunque più sicuro del MAB. Poichè i 47/32 non bastavano, avevano distribuito i fuciloni polacchi per fermare i carri armati. Le risate!!! A noi, appena arrivati in Africa, avevano dato come radio le R4D, apparecchi che solo io conoscevo perche li avevo usati nelle truppe alpine.

L'unica cosa possibile era mettermi in collegamento con me stesso. Fortuna ha voluto che avevamo gente in gamba e sono riuscito a istruire altri due operatori.

I nostri aviatori tentavano di combattere con il biplani CR32.

Potrei continuare ma non ne vale la pena. A sessanta anni di distanza, questo non è più disfattismo. La storia non ha ancora la possibilità  di discernere tra colpe, responsabilità , pressapochismo o altro. Penso che chi ha un po' di sale in zucca debba aver fede in un'idea per quello che propone e non per un passato ormai lontano.

La mia crassa ignoranza non mi permette di uscire da una strada che mi è stata indicata da bambino e che ho sempre seguito fino ad ora.

E.C.


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