MUORE UN PARACADUTISTA ECCEZIONALE
23 Mar 2005
Autore: Ten Col Fabio Mattiassi

 




È azzurro oggi il cielo di San Severo e quella macchia di amaranto davanti al sagrato e nella chiesa sembra che brilli ancora più delle lacrime degli uomini che indossano quell'amaranto con orgoglio.
Sono gli uomini della "Folgore" quelli che increduli sono venuti in Puglia per salutare il Sergente Marracino e sono della Folgore anche quelli che dall'Iraq lo hanno accompagnato a casa.
Dagli occhi e dalle parole di tutti lo stesso messaggio, senza enfasi e retorica "orgogliosi di lui, delle sue scelte e del suo essere uomo". Parole che familiari, amici e colleghi dicono anche senza dire, con gli occhi velati dal pianto che a volte parlano meglio delle voci.
Il resto è cronaca tristissima di affetti grandi, una bella omelia e una "resa degli onori" formale, alla maniera dei soldati. Dino Buzzati ebbe modo di scrivere nel novembre del 1971 dopo la tragica morte di 46 paracadutisti inabissatisi a bordo di un aereo C-130 della RAF inglese sulle secche della Meloria "Ora se ne vanno, guardateli se ci riuscite. Non piangono, non maledicono, non si disperano. Spalla a spalla si allontanano, pallidi si, ma senza un tremito! Con quel passo lieve e fermissimo che un tempo si diceva appartenesse ai Guerrieri e agli Eroi."
Le nostre lacrime hanno lasciato che vedessimo appena il sorriso del Sergente dei paracadutisti Salvatore Marracino mentre andava via.

Ten Col par Fabio Mattiassi





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