I PRETI UCCISI DAI PARTIGIANI
1 Jan 2006
Autore: Paolo Comastri


Di Paolo Comastri

Tra pochi giorni, per la precisione sabato 7 Gennaio inizia ufficialmente il processo di beatificazione del seminarista reggiano Rolando Rivi barbaramente ucciso dai partigiani il 13 Aprile del 1945. Sarà la chiesa di S.Agostino in Modena ad accogliere la cerimonia religiosa che segna l’inizio di questa causa di beatificazione il cui “percorso” ha peraltro già preso avvio presso la “Congregazione vaticana delle cause dei Santi” con l’acquisizione di numerosissime testimonianze e prove documentali sull’omicidio del giovanissimo seminarista Rolando.

Nato il 7 Gennaio a San Valentino di Castellarano in provincia di reggio Emilia nell’Ottobre del 1942, spinto da una profonda fede, fa il suo ingresso in seminario. Alla chiusura dell’anno scolastico Rolando rientrò a S.Valentino dove divenne assiduo collaboratore del parroco Don Olinto e tale rimase anche quando questi, aggredito e derubato da alcuni partigiani della zona, dovette lasciare il paese.

Nonostante gli inviti dei familiari e l’esempio di altri seminaristi pure loro in quei giorni rientrati presso le rispettive famiglie il giovane Rolando non volle abbandonare la veste talare che i seminaristi a quell’epoca portavano anche quando erano a casa o all’esterno del seminario.

“Io studio da prete –rispondeva a chi gli consigliava, visti i tempi, di vestire abiti borghesi- e la veste è il segno che io sono di Gesù”. Era consapevole del rischio che correva portando quel segno esteriore che però per lui significava l’impegno di una vita.

Il 10 Aprile del 1943, martedi dopo la domenica in Albis, conclusa la messa Rolando si recò a casa e prese i libri con i quali si recò a studiare in un boschetto poco lontano. Da quel momento non fu più visto. Tra i suoi libri venne ritrovato un foglietto che riportava la scritta “Non cercatelo, viene un momento con noi partigiani”.

Il 13 Aprile l’infame e vigliacca esecuzione. Il corpo del 14.enne seminarista venne rinvenuto due giorni più tardi da suo padre e dal curato di S.Valentino poco distante da dove si era fermato a studiare. Per questo omicidio è stata pronunciata nel 1952 una sentenza definitiva in Corte di Assise di Appello di Firenze.

Nel dispositivo della sentenza si legge che la sua morte era derivata dalla sua professione religiosa.
Una delle regioni, questa, su cui si fonda la richiesta di beatificazione.
Purtroppo Rolando Rivi non è stato l’unico sacerdote o seminarista che ha pagato con la vita la sua fede in quei tragici momenti, Ricordiamo i nomi dei sacerdoti dell’Emilia Romagna sacrificati in odio alla religione o per "liberare" il nostro paese.
Bertinoro: Vincenzo Bruscoli, Giovanni Godoli.
Bologna: Luigi Balestrazzi, Medardo Barbieri, Corrado Bartolini (parroco di S. Maria in Duno, prelevato dai partigiani il 1° 1945 e fatto sparire), Raffaele Bartolini (canonico della Pieve di Cento, ucciso dai partigiani la sera del 20 giugno 1945), Dogali Raffaele Busi, Ferdinando Casagrande, Enrico Donati (arciprete di Lorenzatico, ucciso il 13 maggio 1945 da elementi qualificatisi per partigiani, chiuso in un sacco e gettato in acqua), Achille Filippi (parroco di Moiola, ucciso dai comunisti il 25 luglio 1945 perché accusato di filofascismo), Mauro Fornasari, Giovanni Fornasini (ucciso da un capitano tedesco il 13 ottobre 1944), Domenico Gianni, Arturo Giovannini, Ilario Lazzeroni, Giuseppe Lodi (ucciso dai tedeschi il 29 settembre 1944), Ubaldo Marchioni (ucciso dalle SS il 29 settembre 1944), Ildebrando Mezzetti, Aggeo Montanari, Giuseppe Rasori, Alfonso Reggiani, Eligio Scanabissi, Giuseppe Tarozzi, Elia Comini, Martino Capelli, Mario Ruggeri, Tarcisio Collina.
Carpi: Alberto Fedozzi, Amadio Po, Francesco Venturelli.
Cesena: Lazzaro Urbini.
Faenza: Angelo Cicognani, Antonio Lanzoni, Antonio Scarante.
Ferrara: Mario Boschetti, Pietro Rizzo.
Fidenza: Domenico Cavanna, Aldo Panni.
Forlì: Livio Casadio.
Guastalla: Gerrino Cavazzoli, Giacomo Davoli.
lmola: Pietro Cardelli, Teobaldo Daporto (arciprete di Castel Ferrarese, ucciso da un comunista nel settembre 1945), Giovanni Ferruzzi (arciprete di Campanile, ucciso dai partigiani il 3 aprile 1945), Giuseppe Galassi, Tiso Galletti (parroco di Spazzate Passatelli, ucciso il 9 maggio 1945 perché aveva criticato il comunismo), Settimio Pattuelli, Luigi Pelliconi, Aristide Penazzi, Evaristo Venturini.
Modena: Aldo Boni, Aristide Derni, Giuseppe Donini, Palmiro Ferrucci, Giovanni Guicciardi, Luigi Lendini (parroco di Crocette trucidato dopo inenarrabili torture il 20 luglio 1945), Elio Monari, Natale Monticelli, Giuseppe Muratori, Giuseppe Preci, Ernesto Talè.
Parma: Amedeo Frattini, Pietro Picinotti, Italo Subacchi, Giuseppe Voli.
Piacenza: Giuseppe Beotti, Giuseppe Borea, Alberto Carrozza, Francesco Delnevo, Francesco Mazzocchi, Alessandro Sozzi.
Ravenna: Primo Mantovani, Luciano Missiroli, Santo Perin, Mario Domenico Turci.
Reggia Emilia: Sperindio Bolognesi (parroco di Nismozza, ucciso dai partigiani comunisti il 25 ottobre 1944), Pasquino Borghi, Aldemiro Corsi (parroco di Grassano, assassinato nella sua canonica, con la domestica Zeffirina Corbelli, da partigiani comunisti la notte del 21 settembre 1944), Giuseppe Donadelli, Luigi Ilariucci, Giuseppe Jemmi, Sveno Maioli, Luigi Manfredi (parroco di Budrio, ucciso il 14 dicembre 1944 perché aveva deplorato gli "eccessi partigiani"), Dante Mattioli, Umberto Pessina, Battista Pigozzi, Rolando Rivi, Carlo Terenziani.
Rimini: Giuseppe Balducci, Federico Buda, Pietro Carabini, Giuliani, Pietro Maccagli.
Sarsina: Ettore Barocci, Dino Foschi, Pietro Tonelli.

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