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Pubblicato il 13/07/2019

14 LUGLIO 1789 PRESA DELLA BASTIGLIA: NULLA DA FESTEGGIARE

di Gaetano Canetti

Non tutti i libri sono uguali: alcuni ci cambiano e sono quelli che rileggiamo per una vita intera.
“La Rivoluzione Francese” (Mondadori) di Pierre Gaxotte scritto nel 1928, rivisto successivamente e ristampato più volte (un libro famoso dunque), ci riporta al periodo che va dalla presa della Bastiglia all’avvento di Napoleone.
Consideriamo la parte che ci elenca i fatti della “gloriosa” giornata del 14 Luglio 1789: Festa Nazionale Francese.
Sono passati 230 anni, ma la Verità non riesce a prevalere sull’ideologia in questa epoca.
Dunque, raccontiamo questi fatti ostinatamente ancora, cercando di riassumerne fedelmente il contenuto riportato dall’autore.
13 Luglio 1789
Le strade sono lasciate in balìa della più vile e spaventosa plebaglia; sembra di assistere alla decomposizione totale della società. Vengono svaligiate botteghe di armaioli, viene invasa la prigione della Force ed i detenuti liberati (“che ingrossano la torbida corrente”), viene saccheggiato il Comando di Polizia.
14 Luglio 1789
Alla mattina le bande si impadroniscono di picche e fucili gettandosi sull’Hotel des Invalides. Un’ora più tardi si dirigono verso la Bastiglia.
Il Governatore della fortezza Launay avrebbe potuto difendersi senza fatica con la guarnigione di svizzeri e di invalides ma questo ripugna la sua filosofia: cerca di ragionare, non usando la forza, ed invita a tavola due delegati degli assedianti.
Intanto la plebaglia riesce ad entrare, con la forza, all’interno e si impadronisce dei cannoni; la guarnigione si impaurisce, soccombe, e Launay è costretto ad arrendersi.
Un sottufficiale al comando delle guardie ribelli promette, sul proprio onore di soldato, che non sarebbe stato fatto del male a nessuno: Launay viene massacrato ed il suo corpo trascinato per le strade; un garzone di cucina “che sapeva lavorare le carni”, ne mozza la testa, la infila in cima ad una picca e la porta in giro fino a notte. Il maggiore, l’aiutante maggiore e un tenente vengono a loro volta uccisi. Due invalides sono impiccati, ad un altro viene mozzata una mano.
La folla corre verso l’Hotel de Ville: il Prevosto dei Mercanti di Parigi (in pratica il Sindaco di Parigi) va loro incontro, attraversa la Place de Grave, prima di arrivare alla Senna viene ucciso e fatto a pezzi anche lui.
Nel frattempo, si esplora la fortezza.
Quanti prigionieri rinchiusi nelle “terribili segrete”?
Sette prigionieri.

Sette: quattro falsari, un giovane disturbato sessuale seguace del De Sade rinchiuso su richiesta della famiglia e due pazzi.
I falsari se la danno a gambe senza chiedere spiegazioni. Il maniaco viene ricevuto con grandi onori dalle società, pronunciando commoventi discorsi contro la Tirannia e il Dispotismo. I due pazzi, dapprima acclamati con grande entusiasmo, sono portati al manicomio di Charenton il giorno dopo.
Vengono, inoltre, scoperte delle macchine sconosciute che saranno comunque fatte passare per strumenti di tortura: un’armatura medioevale fatta passare per corsetto di ferro atto a stritolare le articolazioni; “una macchina non meno distruttiva” che era stata sequestrata nel 1786 ad un tale Lenormand, ovvero una stampante meccanica, con cui il tale produceva e divulgava immagini pornografiche.
Le ossa ritrovate e fatte passare per gli scheletri degli sventurati prigionieri politici, altro non erano che i resti dei suicidi che non potevano trovare sepoltura in terra consacrata: “tuonò Mirabeau << I Ministri sono stati imprevidenti: si sono dimenticati di mangiare le ossa!>>”.
Commenta l’autore: “Luigi XV sarebbe balzato in sella a qualsiasi ora, sarebbe entrato a Parigi con tutti gli uomini atti a combattere…” ma Luigi XVI no, tentenna… Re filosofo, a cui ripugna la violenza, affiliato addirittura ad una loggia massonica.
Ancora: “I capi della sinistra conoscevano Luigi XVI, e si adoperarono a trasformare in atti eroici i crimini di cui volevano coprire gli istigatori. La leggenda della Bastiglia nacque quattro ore dopo il fatto”.
Fu compilata quindi una lista ufficiale dei “Vincitori della Bastiglia”, 954 in tutto, compresi gli impostori che garantivano l’uno per l’altro. Ricevettero dei brevetti, delle armi d’onore, un abito con una corona ricamata sulla manica sinistra, alcuni anche una pensione o un sussidio annuale.
Luigi XVI verrà ghigliottinato in “Place de la Concorde” il 21 Gennaio 1793 come “cittadino Luigi Capeto”.
Questi i fatti.
Signori, benvenuti nella nostra epoca.

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