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Pubblicato il 16/06/2018

16 GIUGNO 1918: CONQUISTA DEL COL MOSCHIN IN 10 MINUTI. 24 GIUGNO IL IX DECIMATO

colmoschin
La mattina del 15 giugno 1918 incominciò un corposo assalto austriaco sul versante occidentale del massiccio del Grappa.
Le cime che costituivano i capisaldi lungo la riva del Brenta caddero una dopo l’altra, comprese le fortificazioni sul Col Moschin e le cime limitrofe, ovvero il Col del Miglio, il Col Fenilon e il Col Fagheron.
Gli austriaci avevano ormai speso tutte le risorse per lo sfondamento e la reazione italiana anticipò quella dell’avversario.
L’artiglieria attaccò violentemente le posizioni appena conquistate dagli austriaci, impedendo che fossero raggiunti da rinforzi.

La controffensiva italiana fu rapida: già nel primo pomeriggio del 15 Giugno il IX reparto d’assalto (poco più di 600 uomini) aveva riconquistato il Col Fagheron e alle 22 aveva ripreso anche il Col Fenilon, con il sostegno di due battaglioni del 91o reggimento di fanteria.

Rimaneva il Col Moschin, che il IX assalì all’alba del 16 giugno strappandolo agli austriaci in 10 minuti, catturando 300 prigionieri, di cui 17 ufficiali.

In 24 ore l’attacco austriaco era stato sconfitto ed in suo ricordo fu eretta la colonna romana sul Col Moschin.

Il 24 giugno il IX riconquistò le postazioni sull’Asolone, con un enorme contributo di sangue e , per giunta, contrattacco nemico se lo riprese.In poche ore il IX perse quasi il 50% degli effettivi (19 ufficiali e 305 arditi)
Mancò il martellamento preventivo dell’artiglieria italiana e gli arditi furono mandati all’attacco senza alcun supporto di fuoco amico che fiaccasse le difese delle linee da conquistare.



IL NONO REGGIMENTO COL MOSCHIN SI STACCA DALLA FOLGORE ANCHE CON L’URLO DI ASSALTO
L’omaggio ed il ricordo ai Combattenti del Nono del 1918 acquista un retrogusto amaro per i paracadutisti in congedo della Folgore, dopo aver sentito i loro eredi urlare “ARDITI” in via dei Fori Imperiali. Non possiamo parlare a nome di quelli in servizio, ma immaginiamo la loro perplessità, dopo che perfino il Tuscania non ha dimenticato le proprie radici storiche e continua ad urlare il grido di Battaglia “FOLGORE! ”
I baschi amaranto in congedo erano abituati a sentire gli eredi moderni delle Fiamme Nere come parte della “famiglia”. Il 2 Giugno, proprio nell’anno del centenario, invece, il passaggio dei nostri bravissimi incursori dell’esercito in via dei Fori Imperiali, ha contrassegnato il “divorzio” anche formale -speriamo temporaneo- dalla Brigata che li ha fatti crescere e diventare ciò che sono. Gli incursori . come i nostri lettori ricorderanno,hanno urlato “ARDITI”. Rimangono i migliori, ovviamente.

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