OPINIONI

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Pubblicato il 07/10/2016

7 OTTOBRE 1751- 7 OTTOBRE 2016 LA BATTAGLIA DI LEPANTO E L’AIUTO DELLA MADONNA. A MALPENSA VINCONO I MUSULMANI

PARMA- Ricorre la vittoriosa battaglia dei cristiani contro i musulmani, a Lepanto, il 7 Ottobre del 1571. Il nostro redattore Gaetano Canetti rileva con amarezza, durante un viaggio in aereo, che la Madonna, che fu ausilio spirituale dei condottieri vittoriosi, deve convivere. a Malpensa, nella stessa angusta saletta, con la preghiera musulmana.

di Gaetano Canetti

07 OTTOBRE 1571:
Dopo la battaglia di Lepanto, il Senato veneto della Serenissima Repubblica di Venezia, così proclamò:
“Non virtus, non arma, non duces, sed Maria Rosarii victores nos fecit”.

Non il valore, non le armi, non i condottieri, ma la Madonna del Rosario ci ha fatto vincitori.

Ho appena terminato il check-in ma , prima dei consueti e spero diligenti controlli per imbarcarsi, proseguo oltre. Ho ancora un po’ di tempo…
Qui al Terminale 1 di Malpensa c’è una Cappella piccina piccina per i pellegrini che si avviano agli aeromobili con una bella riproduzione della “Virgo Lauretana” protettrice degli aviatori e degli aviotrasportati (quindi anche dei paracadutisti…).
Mi disegno la Croce con l’acqua benedetta, entro bello felice e sorridente.
Solo, come sempre.
Noooo…
Due tappetini persiani ed una indicazione minimalista “EST” (non “LA MECCA”) nel consapevole tentativo di sminuire l’offesa, evidente anche all’ideatore cattolico.
Proprio di fronte a Te, Madre di Dio, la nostra Auxilium Christianorum contro la flotta di Selim II?

“…e mi sovvien l’Eterno, e le morte stagioni…”

Liberati dalla schiavitù
Le galeotte barbaresche stanno issando le ancore dal golfo di La Spezia, dopo diversi giorni alla fonda; direzione i “baños” di Algeri, Tripoli, Orano, Tunisi per concludere gli affari ed infliggere una vita da raqiq (schiavo) a qualche centinaio di sventurati.

Il va’ e vieni da terra è terminato: parenti e Mercedari hanno terminato i propri soldi, i propri beni, anche gli scongiuri per liberare i loro cari.

Tutti coloro che sono stati rapiti dalle loro case a Monterosso, Vernazza e Corniglia, sono costretti a bordo, dopo le scorribande dei giorni precedenti.

Manarola si è salvata solo grazie all’aiuto dei vicini di Riomaggiore, arrivati a dare man forte; Portovenere salva grazie alle sue fortificazioni.

Le donne violentate e issate a bordo con i “teneri giovinetti” e gli uomini validi, risparmiati perché “senza valore” gli anziani, sventrate e derubate le abitazioni, spogliate le Chiese e distrutte le immagini Sacre, sfondate le odiatissime campane, i malfattori aspettano a bordo di ingrassare il bottino con qualche riscatto in denaro.

Terminata la contrattazione, ripartono e tutta la “Lunga Terra”, l’Italia con le sue isole, ne rimane atterrita.

La “guerra di corsa” dei pirati barbareschi è questa: sanguinose scorrerie legittimate dalla religione islamica con la benedizione del Sultano e Califfo Selgiuchida che ne reclama le “decime”, il “Jhiad” sui mari.

Il comandante la flotta, tale Dragut, autonominatosi “la spada vendicatrice dell’Islam”, morirà nel giugno del 1565 durante l’assedio di Malta e sarà sepolto con tutti gli onori, dal suo successore “Occhialì il Tignoso” un rinnegato calabrese, nella moschea “Sarai Dragut”, da lui stesso eretta al posto di una cappella dei Cavalieri di Malta, ad Algeri dove era Vicerè.

Ancora lì riposa, oggi, mentre nella natìa Bodrum si visita tuttora il monumento a lui dedicato: un eroe…

Solo grazie ad un Santo, le diverse e perennemente in contrasto italiche città riusciranno ad unirsi e a dare battaglia: Antonio Michele Ghisleri, il domenicano ed inquisitore San Pio V a Lepanto, il 07 Ottobre 1571.

Le navi schierate sotto l’insegna del Cristo in Croce; le armi Cristiane Cattoliche, di Spagna di Italia e di Malta, affidate alla Santa Vergine di Loreto; il Santo Rosario distribuito ad ogni soldato: Uomo Libero.

Don Giovanni d’Austria ordina di impiccare tre uomini prima della battaglia: sentiti bestemmiare.

“IN HOC SIGNO VINCES”, e vittoria insperata fu, con la liberazione di 15.000 Cristiani, vogatori le imbarcazioni ottomane, ridotti schiavi per non aver voluto rinnegare Gesù dopo il sequestro (come Occhialì aveva a suo tempo prontamente fatto).

Sulla via del ritorno, si ancorano le navi a Porto Recanati e su, a piedi, in pellegrinaggio verso di Te che ancora oggi abiti la Tua Santa Casa a Loreto, all’interno della quale è iniziata (e continua) la storia della nostra Redenzione.

Il 07 Ottobre 2016, 445 anni dopo, questo è il nostro ringraziamento, Madre, per averci sciolto dai ceppi della schiavitù.

Adesso devo andare, ma uscendo mi segno con più forza e più consapevole la Croce, e mi genufletto, proprio verso “Est”, da dove ritornerà Tuo Figlio.


“Lacrimosa dies illa,
qua resurget ex favilla
judicandus homo reus.
Huic ergo parce, Deus”

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