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Pubblicato il 18/12/2013

A LONDRA QUARTIERI GOVERNATI DAGLI INTEGRALISTI CHE APPLICAMNO SHARIA E FRUSTATE A CHI VENDE ALCOL

LONDRA
« Smettete di vendere e consu­mare alcol o rischiate quaran­ta frustate». La minaccia arriva da Brick Lane, uno dei quartieri più “trendy” di Londra, dove la settimana scorsa si sono dati appunta­mento centinaia di musulmani offesi dal­le abitudini dei loro vicini di casa. Arma­ti di striscioni e altoparlanti e accompa­gnati anche da donne con il velo, i mani­festanti hanno chiesto ai negozianti di smettere di vendere alcol. In caso contra­rio, avrebbero rischiato «punizioni».

Il gruppo, guidato da Anjem Choudary, ex leader del movimento islamico al-Muhajiroun che in Gran Bretagna è sta­to bandito dalla legge anti-terrorismo per il suo estremismo, ha di­stribuito centinaia di let­tere di intimidazione ai gestori dei molteplici pub e ristoranti della zo­na. Le missive contene­vano la minaccia di 40 frustate, una delle puni­zioni che impone la sha­ria, la legge islamica, ai consumatori e fornitori di alcol.

«Non mi sembra affatto un punizione e­sagerata – dice ad Avvenire Abdul Muhammad, 27 anni –. È necessario per far capire non solo ai nostri fratelli ma an­che agli infedeli che bere alcol è sbaglia­to. In questi giorni molti impiegati si riu­niscono qui nei pub e nei ristoranti per fe­steggiare il Natale. E lo fanno bevendo. È immorale».

Gli fa eco Choudary che re­centemente è stato accusato dall’asso­ciazione contro l’estremismo islamico Hope not Hate di essere un reclutatore di musul­mani britannici e europei da arruolare nei gruppi qaedisti impegnati in Si­ria: «I negozi di questa zo­na sono per la maggior parte gestiti da musul­mani e sanno che vende­re alcol è proibito. Vogliamo che la vendi­ta e il consumo dell’alcol sia bandito non solo qui ma anche nel resto del Regno U­nito ».

Choudary ha poi difeso tre musul­mani finiti in carcere la settimana scorsa per aver aggredito due uomini che beve­vano in strada. «Quello che hanno fatto è giusto, bisogna che qualcuno cominci a difendere la sharia», ha concluso.

La legge islamica in Inghilter­ra è già rispettata e difesa da molti

Nonostante gran parte dei due milioni e 700mila musulmani – sia­no nati qui, tanti restano fedeli alla sha­ria molto più che alla legislazione nazio­nale. Come dimostra il numero crescen­te di sharia courts, o tribunali islamici, usati dalla comunità musulmana so­prattutto per risolvere dispute di origine domestica dove quasi sempre le vittime sono donne.

Ce ne sono centinaia nel Paese e spesso si trovano nei posti più improbabili, co­me negozi e edifici abbandonati, per sfug­gire all’occhio delle autorità.

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