ADDESTRAMENTO

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Pubblicato il 13/05/2008

ALCUNE CONSIDERAZIONI SU UNA IMPORTANTE GARA TEDESCA SVOLTASI IN APRILE

MONTE KALI 26-27 APRILE – MESSEL(D)

Introduzione

Per chi ha già partecipato a precedenti edizioni della Monte Kali, queste considerazioni non diranno granchè di nuovo. Possono però essere interessanti per chi non vi ha mai partecipato, in particolare per il contesto e per i significati della manifestazione

La manifestazione

La Monte Kali Pokal, giunta alla sua 25a edizione, può ossere considerata una kermesse del tiro a segno, fra le più grandi, se non la più grande. La manifestazione si è svolta quest’anno nel grande poligono per armi individuali di Messel, vicino Darmstat. Il poligono appartiene all’US Army.
Il supporto e l’organizzazione sono il frutto del lavoro congiunto del 208th FinanceBattaillon (in pratica un battaglione di commissariato) dell’US Army e dei Riservisti Tedeschi, in particolare dell’RK (Reservistenkameradschaft) di Giesel.La grossa particolarità dell’evento è che accanto alla gara vi è la possibilità di conseguire vari brevetti con armi di ordinanza americane.

La manifestazione si svolge nell’arco di 2 giornate (un venerdì e un sabato) durante le quali oltre alle prove della gara, si possono effettuare le varie prove per irispettivi brevetti.

La gara

La gara vera e propria, con le sue classifiche e i suoi premi, consiste in 2 sessioni di tiro a 300 m, su sagome a scomparsa, di 20 colpi per concorrente ciascuna: in tutto 40 colpi per concorrente. La squadra è di 4 concorrenti.

I brevetti

Parallelamente, su linee di tiro indipendenti, si svolgono le differenti prove dei brevetti di tiro, cui si ha diritto di partecipare acquistando un buono, di prezzo variabile, a seconda del calibro e del numero dei colpi previsti, fra gli 8 e i
12 euro.
Avendo tempo (e danaro) a sufficienza, è possibile eseguire le prove più volte, se nella prima non si è raggiunto il punteggio sufficiente per il conseguimento del brevetto.

I brevetti previsti sono:

Fucile d’assalto M16 US Army

Fucile d’assalto M4 US Air Force

Pistola Beretta 9×21 US Army

Pistola Beretta 9×21 US Air Force
(stessa arma, diversi esercizi)

Pistola mitragliatrice HK MP5 9×21

Nell’arco dei 2 giorni si arriva quindi a sparare fra i 200 e i 300 colpi a testa e anche le lunghe attese in coda, grazie a condizioni meteorologiche tutto sommato decenti, passano gradevolmente, chiacchierando con i commilitoni, o facendo nuove conoscenze con riservisti e militari in servizio da ogni parte d’Europa e
degli USA. Il business tramite cui l’organizzazione si autofinanzia è completato dalla vendita dei distintivi relativi ai brevetti conseguiti, magliette col logo della gara, articoli sportivi e di militaria, e ovviamente, bevande, salsiccie alla brace,
snacks, eccetera. Per questo qualcuno ha coniato l’espressione “La Gardaland dei soldati”.

L’aspetto sociale

In manifestazioni di questo tipo, all’estero in particolare, l’aspetto sociale è altrettanto importante che quello tecnico-professionale e addestrativo. Non ci si limita ad un “rancio di coesione”. L’atmosfera è più quella di una Oktoberfest: tavoli lunghi e self service a base di varie bevande (ma soprattutto birra) e poche, ma economiche, pietanze. Si chiacchiera, si stringono amicizie, si fa baldoria. Grandiose entrambe le serate. La seconda, quella della premiazione e dei discorsi ufficiali, è stata inaugurata da una apprezzabile swing band di militari USA. Ma l’apoteosi si è avuta senz’altro nella prima serata, organizzata da una radio specializzata in trasmissioni per militari tedeschi all’estero. La serata era incentrata su uno spettacolo di, nientepopodimento che…. lap-dance e strip tease.
Sulle prime avevo pensato ad una cosa un po’ demodè, e forse anche di dubbio gusto, data una presenza comunque non trscurabile di
personale militare femminile: olre agli Americani, c’erano infatti molti militari in servizio della Bundeswehr, che ha aperto al reclutamento femminile dal 2000, come in Italia. Ma la cosa si è rivelata in realtà divertentissima. Le ragazze erano carine e brave (la lap-dance richiede una certa dose di doti atletiche) e il tutto si è svolto in un’atmosfera assai goliardica.

A completamento dello show, poi, un gruppo di aitanti e faceti soldatazzi tedeschi, per “par condicio” nei confro delle commilitone presenti, si è esibito in uno strip stile “Full Monty”, fra le risate generali. Comunque, nonostante i fiumi di birra e il testosterone alle stelle, non si è mai trasceso. Considerazione: una cosa del genere sarebbe forse impensabile in Italia. Eppure ha avuto l’indubbio merito di sollevare il “morale della truppa”e favorire il cameratismo.

Il signficato e gli scopi

Che l’addestramento al tiro faccia parte dei “fondamentali” del soldato, sia esso in servizio, o riservista, non ci piove.
A conferma di ciò e per controbattere i soliti “modernisti”, i fautori del “soldato di pace” e quanti vorrebbero relegare le associazioni d’Arma e di Riserva alla sola Protezione Civile (possibilmente in tuta arancione, invece che mimetica), mi piace citare il senso di quanto affermato nella sua allocuzione, dal Colonnello Vice Presidente Nazionale del Verband der Reservisten tedesco: con tutti i cambiamenti del quadro geostrategico e tecnologico, anche se non servono più masse di riservisti mobilitabili con schioppo ed elmetto a difesa dei sacri confini, i Riservisti rappresentano comunque un indispensabile trait d’union fra il mondo militare e quello civile. Epperò, per essere credibili presso la società civile, i Riservisti devono dimostrare di essere “combat ready” e l’abilità nel tiro è uno dei fondamentali dell’ attitudine al combattimento.

L’importanza dei brevetti

A motivare la massiccia presenza, in questa manifestazione, di personale in servizio, concorre, oltre all’usuale occasione addestrativa e di coesione con i Riservisti, anche la possibilità di conseguire brevetti stranieri. I brevetti, all’estero, come in Italia, non servono solo ad impataccare l’uniforme, ma fanno punteggio per la carriera e i concorsi. Anche fra gli Italiani vi erano militari in servizio, così come appartenenti alle FFOO (Gdf, Polizia, Polizie Locali, ecc.). Nel gruppo di cui facevo parte, vi erano, ad esempio, dei Lagunari.

Quello dei brevetti è un filone che si presta bene ad essere gestito dalle Associzioni, in quanto, gestito dall’amministrazione militare, costerebbe molto di più. In questo caso, sono le Associazioni d’Arma e di Riserva che forniscono un servizio alle FFAA, a costo zero. I militari in servizio partecipano a proprie spese e sfruttando weekend e licenze. Ma è loro interesse: divertendosi, crescono professionalmente, si addestrano in contesti diversi dagli usuali, si
confrontano con l’esterno e accumulano punteggi.

Il problema del tiro con armi militari in Italia

Fra i numerosi partecipanti alla Monte Kali, vi erano anche molti civili, per lo più iscritti a società sportive di tiro a segno. È questa una bella dimostrazione di apertura.
Per gli Americani e i Tedeschi, in genere in tutti gli altri paesi civili, l’accesso al tiro con armi e calibri militari da parte di personale non in servizio, non è un problema. È anzi una priorità e una risorsa. Ai civili, e in particolare ai Riservisti, è data l’opportunità di addestrarsi con le armi d’ordinanza. E il tutto, sia detto per prevenire i soloni nostrani, pronti a storcere il naso, nella massima sicurezza: Tedeschi e Americani non sono cow-boys
eccitati dalla polvere da sparo, come qualcuno vorrebbe farci credere. Al contrario, sono dei maniaci della sicurezza. Così come lo sono anche gli Svizzeri, tanto per fare un altro esempio. Eppure in Svizzera ci sono poligoni quasi in ogni piccolo villaggio.
Il contrasto con la penosa realtà italiana è stridente. E fa letteralmente rabbia. Diciamolo senza peli sulla lingua: il tiro con armi militari è un problema irrisolto e, a mio avviso non rinviabile.
I Riservisti italiani, per impratichirsi con le armi in dotazione, devono sottoportsi a costosi “ricondizionamenti”, mentre sarebbero ben disposti ad allenarsi nei fine settimana, senza oneri per l’amministrazione.
In tempi diristrettezze di biliancio, certi sprechi sono inammissibili. Queste considerazioni sono un evidente messaggio rivolto a chi di dovere: alle autorità militari, alla politica (se è il caso di cambiare leggi) e ai vertici associativi. È ora di muoversi, ognuno per le proprie competenze.
Queste, a mio avviso, sono le vere priorità. Non dei vezzi da Rambo della domenica. Chi ha orecchie per intendere, intenda.

Ten art mon Riccardo Salvatore

118° AUC

Sezione: ROMA

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