ADDESTRAMENTO

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Pubblicato il 25/07/2020

ANPD’I DI TORINO : UN “EX-ALLIEVO” DESCRIVE IL SUO CORSO DI PARACADUTISMO

Nota della redazione : frasi e pensieri così entusiasti e con un linguaggio quasi d’altri tempi, in un bell’italiano . Si tratta del racconto di un “ex allievo” del terzo corso di paracadutismo dell’ANPDI di Torino

UNA SQUADRA
La motivazione è il motore pulsante di ogni nostra azione. Motivazione e perseveranza sono in grado di farci raggiungere qualunque obiettivo: che si tratti di un traguardo lavorativo, di una vittoria sportiva e, per gli impavidi di cuore, di lanciarsi con il paracadute.
L’abilitazione conseguita dalla squadra del 3^Corso A.N.d’I di Torino ha segnato un tempo di viaggi ed intrepide avventure che rimarranno per sempre impresse nelle menti e nei cuori di tutti noi.
La nostra squadra ha ricevuto i necessari insegnamenti sulla tecnica: lezioni su funi di vincolo, cavi statici e “ausiliari”, ma soprattutto sulla didattica della vita.

I precetti di Luca e Mirko e gli entusiasmanti aneddoti di vita militare del nostro Presidente, ci hanno insegnato che i limiti spesso sono solo frutto dei nostri pensieri: senza alimentarli spariranno. Questa lezione è stata fondamentale per affrontare con saldezza tutte le vicissitudini della nostra attività aviolancistica.

E ritornano in mente i ricordi dell’addestramento di Torino, dei giorni trascorsi in compagnia, dei fine settimana al CAPAR di Pisa, la vera casa dei “Para’”, e l’attesa del nostro primo lancio che, di giorno in giorno, alimentava il crescente desiderio di nuove ardimentose esperienze; e nel viaggio dei ricordi anche le nostre paure, compagne irrinunciabili del rischio dell’imponderabile e fondamentali ispiratrici della consapevolezza di potere gestire tutte le nostre azioni con ferma determinazione come attentamente appreso nel corso dell’addestramento; e tutte le volte che l’attività a nostro malincuore è stata “spiantata”per condizioni meteo avverse, senza che ciò atterrisse i nostri cuori che hanno sempre atteso fiduciosi un’altra occasione.
E finalmente, il 22 febbraio 2020 ,voliamo in alto nella attesa del “VIA” e da lì un nuovo mondo si è aperto ai nostri occhi: il cielo. La paura di non farcela, l’insicurezza e l’indecisione sono svanite in quella stessa coltre di immensa grandezza che ci accoglieva fluttuanti a 500 metri dalla terra.
L’entusiasmo in noi cresceva sempre più ed eravamo ormai pronti al lancio successivo, purtroppo spiantato a causa di venti forti in alta quota.

Appuntamento rimandato il giorno dopo, 23 febbraio 2020 quando il meteo si è alleato alla nostra impazienza ma poi, quella lunghissima pausa, prima del terzo lancio, per volontà del Covid – 19 che ha rappresentato, purtroppo, un’ardua prova per l’intera umanità. Certamente non è stato facile vivere nella solitudine delle nostre abitazioni, anche senza gli affetti più cari, ma questa lunga pausa è servita a tutti noi per riflettere di più e meglio, voltandosi per guardare indietro; fare un bilancio dei nostri passi e delle nostre azioni, della felicità misurata e di quella in attesa, dei progetti e delle speranze di una squadra unita, di fronte a tutto; e da qui’ riflettere sull’importanza di condividere la spontanea indulgenza verso gli altri, la concretezza della amicizia, la lealtà con le persone che meritano il nostro rispetto e la nostra fiducia; la necessità di godere di una quotidianità serena, fatta di cose semplici, ma fondamentali per il raggiungimento degli obbiettivi che ognuno di noi ha diritto di avere. Se la grandezza di un uomo si misura dalla reazione a ciò che lo atterrisce, le sfide che abbiamo vissuto in questi mesi ci hanno addestrato ancora meglio ad affrontare il continuo viaggio di squadra dal quale cogliamo forza e vigore per le nostre vite individuali.

L’ultimo lancio, il 13 giugno 2020, è stato il coronamento di un sogno ed ha lasciato in noi un’impronta indelebile; quando ti trovi a 500 metri di altezza e sei in sicurezza temporanea perché sai di lanciarti dall’aereo senti il coraggio ma anche la paura, la fiducia assoluta e la normale prudenza che diventa sottile, come quando la tua apparente sicurezza quotidiana si sgretola dinanzi ad eventi drammatici lasciandoti impotente. Ma per il Paracadutista è un attimo: c’è un netto confine tra una persona comune e chi si lancia con il paracadute ed è la capacità di affrontare l’imprevisto nello stesso momento in cui arriva, con la velocità assoluta dell’intuito allenato e cresciuto con pazienza, determinazione ed onestà.

Un Paracadutista non è solo un basco amaranto, essere Parà è qualcosa di più intimo ed assoluto, è il fuoco che sentiamo e che arde dentro di noi, che non brucia ma accende chi ci circonda, stimolando gli altri a fare sempre del loro meglio; un Paracadutista va sempre avanti, affrontando limiti e paure, riuscendo ad ottenere quello per cui combatte.

Ringrazio il Presidente Gianfranco BALLARIO, il D.T. Luca MUSSIO, l’ I.P. Mirko DE TARANTO e il Coadiutore Alessandro NENNA, per la bellissima esperienza: essere al servizio degli altri ha assunto un significato sempre più profondo e radicato nei grandi valori di consapevole autostima che non dimenticherò mai.

FOLGORE !

Paracadutista aggregato
S.Ten.(f) Giovanni Maria Monoriti

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