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Pubblicato il 14/07/2018

ARRUOLATI USA : GLI IMMIGRATI ESPULSI DAL PROGRAMMA DI CITTADINANZA VELOCE

George W. Bush, nel 2002, arruolò immigrati senza cittadinanza.
In cambio del servizio sui fronti antiterrorismo in Iraq e Afganistan era possibile accedere alle «naturalizzazioni veloci», dopo solo un anno di residenza, invece dei cinque richiesti. Furono 125mila , prevalentemente sudamericani ad acquisire in questo modo il passaporto USA . Ora le cose stanno cambiando: nonostante il programma di naturalizzazione contro arruolamento fosse stato rafforzato nel 2009, sono state spedite migliaia di lettere di congedo proprio ai quei militari che avevano aderito alla chiamata.

Dal 2009 furono favorite le preferenze della selezione a favore ci esperti in discipline mediche e linguistiche. In cambio, anche per loro vebbe previsto un canale speciale per la naturalizzazione. 10mila sono ancora in servizio, tra reclute e riservisti, ma stanno calando progressivamente. Agli interessati da qualche tempo viene spedita una lettera di licenziamento senza spiegazioni, che interrompe, tra l’altro, il processo per l’ottenimento della cittadinanza. Poiché a molti è già scaduto il permesso di soggiorno temporaneo con cui vivevano negli Usa, i congedati rischiano l’accompagnamento al confine.
Il Pentagono assicura che non si tratta di giro di vite nei confronti dei soldati di altre nazionalità ,ma di speciali controlli volti a impedire infiltrazioni terroristiche. Secondo alcuni veterani , lo scorso ottobre l’Amministrazione Trump ha inviato un memorandum in cui esortava le autorità a “stringere le maglie”. Da allora, le naturalizzazione nell’esercito sono diminuite del 65 per cento. Nessuno è stato licenziato con ka formula «congedo onorevole », che eliminebbe la possibilità di espulsione forzata.

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