CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 26/05/2014

ATTO DI DEVOZIONE : I PARACADUTISTI SI INCHINANO DAVANTI ALLA MADONNA INSIEME ALL’INTERA CITTADINA DI FONTANELLATO SEDE DEL SANTUARIO


di Walter Amatobene
FONTANELLATO- “Rientro a casa migliore di come sono arrivato”: questo mi ha detto un paracadutista di Lecco ieri sera, alla fine della lunga giornata dedicata all’ “ATTO DI DEVOZIONE E AFFIDAMENTO ALLA MADONNA” dei paracadutisti. Ed è questa la sensazione che ho avuto anche io dopo avere incontrato, stretto la mano, abbracciato e salutato qualche decina degli oltre 280 paracadutisti* intervenuti a Fontanellato (*questo è il numero dei “preannunci”, ma a conti fatti erano di più). Ci siamo tutti idealmente posti ai piedi della Santa Vergine del rosario di Fontanellato per chiedere di “prendere in consegna” da San Michele Arcangelo e Santa Gemma le anime dei paracadutisti Caduti, di quelli scomparsi e chiederLe di intercedere con il Signore per ridare la salute a quelli malati e sofferenti e la pace ai loro familiari.

Già la mattina alle sei un drappello di paracadutisti provenienti da 5 città si sono dati appuntamento a Cazzola di Parma dove si trova l’antico drappo da processione che da otto anni è il vessillo della giornata.


LA LUNGA “EX-STAFFETTA” DI QUARANTA CHILOMETRI E’ “VOLATA”

L’abbiamo chiamata staffetta, ma il nome cambierà e ne dovremo trovare un altro che descriva la gioia, il cameratismo, la intraprendenza, la voglia di stare insieme a scortare il drappo, la “fratellanza” sia militare che cristiana che ieri ci ha accompagnato come un dono. Non so se la MADONNA avesse già cominciato a darci forza e coraggio, ma nessuno voleva stare in macchina e alla fine abbiamo corso quasi sempre insieme, incuranti della fatica e della distanza. Solo pochi hanno “ruotato” per riprendere fiato e poi rimettersi a correre dopo pochi chilometri. Il drappo custodito in uno zainetto è passato di spalla in spalla, “al volo”, senza sosta. Volevamo stare insieme da paracadutisti, e lo abbiamo fatto, per uno scopo “alto” , incuranti della propria stanchezza: contava solo “la squadra”.
L’ingresso in paese è stat commovente: dopo esserci riordinati prima del centro abitato e avere indossato la maglietta del Team Folgore che sul retro riportava il ricordo della giornata, il drappello, ormai diventato un plotone , ingrossato anche da alcuni marescialli ( paracadutisti) dei Carabinieri dei paesi circostanti, è arrivato inquadrato (e commosso), tenendo il drappo aperto davanti. Missione compiuta, per la ottava volta. Il piccolo sacrificio compiuto è stato offerto da ognuno di noi alla Madonna per rafforzare le richieste di aiuto per i nostri fratelli d’arme e per i servitori dello Sato che hanno bisogno della Sua Mano ristoratrice sul capo.

FONTANELLATO ACCOGLIE CON CALORE I PARACADUTISTI
La gente di Fontanellato, di solito abituata alle migliaia di pellegrini che ogni anno visitano il Santuario ( centinaia di migliaia , ha subito dimostrato interesse e affetto per questa adunata speciale di baschi amaranto che hanno punteggiato il Sagrato e le strade del paese. Venivamo a fare cose speciali e la popolazione ha capito e risposto riempiendo la piazza e facendo “esondare” la chiesa, nel pomeriggio, con la gente che ha seguito la solenne celebrazione dagli altoparlanti, all’esterno, tanto erano gremite le navate.-

I DOMENICANI DI FONTANELLATO CI HANNO APERTO LE PORTE
Chi conosce la storia dell’Ordine, sa che i Domenicani sono Frati colti e quasi austeri; eppure il giovane Priore Padre Davide, aprendoci le porte, ha dimostrato,se possibile ancora più suoi predecessori, come fossimo graditi e accolti in una “casa”. Il Colonnello Alessandro Albamonte ed il Tenente colonnello Paglia, ospiti d’onore insieme al Cappellano Padre Vincenzo che ha concelebrato ed il drappello dell’ottavo Reggimento Guastatori Paracadutisti col trombettiere, hanno consumato il pranzo insieme ai Frati, al loro tavolo, come se fossero in Famiglia. Nessuna formalità è stata necessaria: sembrava un incontro tra vecchi amici o “parenti” che non si vedevamo da tanto tempo.
La grande “sala dei pellegrini” per il pranzo era stracolma: 160 “coperti”, 12 sezioni ANPDI, marinai ed avieri hanno dimostrato che la Madonna era nei loro cuori e che dedicarLe l’ultima domenica del mese mariano era giusto e bello e che abbiamo fatto bene a proporlo con la benevolenza e il patriocinio del Presidente Nazionale dell’ANPDI Gianni Fantini. Noi siamo sempre stati, ma lo siamo ancor di più negli anni recenti, una bella associazione ricca di “cellule staminali sane” che stanno rintuzzando giorno dopo giorno i malevoli nell’angolo e ieri ne abbiamo avuta l’ennesima prova. Congedatifolgore è orgogliosamente a fianco della “nostra” ANPDI per darle lustro e donarle giornate come quella di ieri.

LA MOVM GIANFRANCO PAGLIA CHIAMA AL TELEFONO MASSIMILIANO LA TORRE
Ieri era il compleanno di Massimiliano La Torre. Gianfranco Paglia segue il caso dei due fucilieri da amico, da militare e anche per motivi istituzionali, come consigliere del ministro: ieri lo ha chiamato al telefono e gli ha fatto sentire il calore del triplo Folgore e del lungo applauso che gli abbiamo trasmesso al telefono. Grazie signor Colonnello di averci fatto sentire ancora una volta vicini ai due sfortunati Militari Italiani abbandonati vigliaccamente nelle mani degli indiani.

IL LANCIO SUL SAGRATO “SCALDA ” MIGLIAIA DI SPETTATORI
Raramente il sagrato ed il grande parcheggio antistante usato come zona di atterraggio si riempiono di gente come è accaduto ieri. Molte decine di baschi amaranto si sono confusi tra la folla, almeno mille persone, unendosi ai 160 paracadutisti già arrivati sin dalla mattina. Una “comunione” che ci ha fatto sentire al posto giusto e coinvolti tutti, ognuno in rappresentanza della specialità.

Il lancio, avvenuto alle 16 in punto, è stato difficile: vento a 5 metri al secondo, bolle di calore e una zona di atterraggio stretta e lunga, circondata da case e migliaia di spettatori, ma tutto è andato liscio. Cinque ovazioni hanno contraddistinto ogni singolo atterraggio, anche quello più brusco. Applausi, strette di mano, ringraziamenti, calore e ammirazione.

LA SANTA MESSA SOLENNE FA PIANGERE LA CHIESA
Poi, inquadrati, siamo entrati in chiesa, tra gli sguardi ammirati dei Fedeli.
C’era una strana atmosfera, ieri: l’ho già scritto. La spiritualità, la concentrazione, il silenzio, le intenzioni dei convenuti, i tanti baschi, alcuni sul capo di chi era visibilmente sofferente, la presenza dei nostri riferimenti ideali Paglia e Albamonte, i tanti sguardi e quella bella mescolanza tra paracadutisti e la gente, hanno fatto un altro piccolo “miracolo”: ancora una volta ci siamo sentiti IMMEDIATAMENTE coinvolti nel profondo, come se ognuno di noi AVESSE BISOGNO di essere li.

Non è stata una semplice “adunata” tra di noi. Eravamo in mezzo alla gente, accolti con ammirazione e con dichiarata e visibile gratitudine, per pregare insieme la Madonna per i nostri Fratelli sofferenti e per le Anime dei Caduti; tutti hanno capito la sincerità del gesto e si sono uniti a noi.

Padre Davide , il Priore, ci ha fatto sentire importanti e orgogliosi di essere paracadutisti, sottolineando la bellezza del nostro atto dal cielo ( processione dal cielo e volo d’angeli erano le frasi sui loro manifesti, ndr) e la nobiltà della missione dei baschi amaranto con le stellette: dedizione e missione a favore di chi non può difendersi con le proprie forze, portando un messaggio anche Cristiano di rispetto del dolore e della sofferenza presente nel mondo.Gesto che va donato a nostro Signore in nome dei nostri valori.

PADRE VINCENZO, CAPPELLANO DELLA FOLGORE INTONA UNA PREGHIERA ACCOMPAGNANDOSI CON LA CHITARRA TRA LA COMMOZIONE DEI FEDELI
Proprio della sofferenza delle popolazione e delll’ansia di placarla ha parlato il Cappellano della Folgore.
Padre Vincenzo ha fatto piangere i Fedeli cantando, dopo avere concelebrato la Messa con Padre Davide e Padre Marino, una poesia che gli aveva ispirato un colloquio avuto con il Sergente Maggiore Valente, morto a Kabul il 17 Settembre del 2009. Pochi giorni prima Valente aveva parlato con Lui esprimendogli l’angoscia per il tanto “male” che vedeva in Afganistan, invocando insieme al suo Cappellano che Gesù tornasse tra noi. La chitarra splendidamente suonata e la voce bella di Padre Vincenzo hanno rapito la chiesa. Nessuno, ripeto NESSUNO, ha trattenuto le lacrime. Me compreso.Sto invecchiando? No, sto ringiovanendo!

SOLENNE ATTO FORMALE DI AFFIDAMENTO ALLA MADONNA E BENEDIZIONE DEI LABARI
La Santa Messa è stata solenne, cantata e concelebrata da tre sacerdoti, compreso il nostro Capellano.
Oltre alla introduzione del Priore, che ha illustrato ,con una bella e chiarissima esposizione, i sentimenti che ci ispiravano per quella giornata, c’è stato il momento altrettanto commovente dei Labari chiamati sull’altare e benedetti, subito dopo l’Eucarestia. Il Priore ha voluto benedire anche quei vessilli che sono il segno della nostra storia e della Specialità, così esposta , in servizio, al pericolo in terre lontane e in gesti arditi. Commozione e orgoglio sono, ancora una volta, le due sensazioni prevalenti.E quache lacrima. Aridaje!
I labari alzati, il silenzio della platea, la benedizione recitata contemporaneamente da tre sacerdoti: quei labari, non solo da ieri hanno un compito preciso: onorare con Fede ed Orgoglio (lo dice anche una nostra canzone) l’essere soldati arditi e generosi e poi ,una volta in congedo, cittadini all’altezza di ciò che abbiamo fatto con le stellette. Tra tutti i Labari ce n’era uno che usciva per la prima volta: quello di Desio. Inutile parlare della commozione del neo presidente.
Le note del Silenzio hanno scavato nei cuori dei presenti. Il bravissimo trombettiere della Banda Musicale della Folgore ci ha donato un pezzo perfetto che è ancora nella mia mente oggi.

IL QUOTIDIANO GAZZETTA DI PARMA CON I PARACADUTISTI
Fin dalle giornate di preparazione la giornalista Chiara de Carli della Gazzetta di Parma, settantamila copie in carta e cinquemila contatti al giorno sul sito internet, ci ha seguito con amicizia e cordialità. La giornalista è stata con noi in ogni momento della giornata, sino alla chiusura, pubblicando “online” decine di foto e due video, parlando con gli intervenuti e documentando il nostro entusiasmo.
Anche in questo caso il nostro ATTO è stato capito, apprezzato e seguito con attenzione e sarà ampiamente documentato nella edizione cartacea di cui daremo rassegna.


LE FOTO DEL GIORNALE CONGEDATIFOLGORE A CURA DEL PAR ( BAO 1984) VITTORIO ZONI, STAFFETTA IN MOTO E FOTOGRAFO UFFICIALE

LE FOTO ONLINE SUL GIORNALE PIU’ ANTICO D’ITALIA ( 1735)

LE FOTO DI GIULIA BOATTI che ringraziamo!!!!


ALTRI ARTICOLI SEGUONO CONTINUATE A CONNETTERVI!!!!!!

Leggi anche