OPINIONI

Condividi:

Pubblicato il 25/11/2017

BARBA NON FACIT PHILOSOPHUM ET PUGNATOR

barba1jpg

Il Dente Avvelenato

La frase di Plutarco che leggete in Moralia, Quaestiones convivales, “la barba non fa il filosofo”, l’ho completata aggiungendo anche il combattente.
Non è la barba, secondo me, a distinguere il bravo soldato “pugnace”, quello guerriero. Anzi, nella Legione Straniera e perfino nell’esercito americano che ha inventato i telefilm dell’ anarchia disordinata “MASH”, si tagliano la barba anche in prima linea.
Volto rasato e capelli corti erano (sono ancora?) alcuni tra i segni di ordine della persona in uniforme.
Chi non lo rispetta viene punito, in molte parti del mondo. In Italia il regolamento lo consente. Ricordo che i paracadutisti americani in una Mangusta del 2016, tornati dopo una notte in pattuglia, alle sette del mattino si sono fatti la barba con un rasoi elettrici tutti uguali -evidentemente in dotazione. Per intervistare un capitano, il suo tenente mi disse di attendere che il comandante ed il reparto fossero sbarbati. Per loro la parola sbarbati equivaleva a “presentabili”.
Il regolamento italiano consente barbe e capelli lunghi. Dicevasi capello lungo, secondo quello che ricordo, quando potevi afferrarli con indice e pollice, ma non conosco la attuale regola. I nostri Ragazzi portano barba lunga anche quando sono rientrati in patria da mesi dalle missioni, dove la scomodità e il “physique du role” ammettono la barba lunga. In effetti, nei paesi musulmani la barba vuol dire autorevolezza. Conservandola anche in Italia dà l’idea di disordine. Nel mio caso,più vedo Sodati in ordine, sbarbati ed in forma, con capelli corti, atletici e col basco ben calzato, più li ammiro.

Leggi anche