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Pubblicato il 21/03/2018

CASSINO:”DAMNATIO MEMORIAE”- RETROMARCIA TOTALE DEL SINDACO. VIA LA STELE- VIA LE TARGHE IN RICORDO DEI CADUTI

VIA LA STELE- VIA LE TARGHE
La stele dedicata ai Paracadutisi tedeschi di Cassino promossa e finanziata dall’associazione paracadutisti tedeschi di Nagold, era stata decisa «in memoria e monito di tutti i soldati caduti nel 1944 durante la sanguinosa Battaglia di Cassino e delle vittime civili di quella terribile guerra», come è scritto sulla targa dell’opera realizzata in via Gaetano Di Biasio, nel punto della Grotta di Foltin, posto di comando di Ferdinand Foltin. A organizzare la manifestazione erano state alcune associazioni coordinate dagli albergatori Parco di Montecassino. Ora, il paracadute della stele è stato eliminato. Quanto prima sarà rimossa anche la base di pietra, dove sono state posizionate le tre targhe con dedica in italiano, tedesco e inglese.

Dice Roberto Molle, presidente dell’associazione Battaglia di Cassino, centro studi e ricerche – presto verrà tolta. «Il Generale Hans Werner Fritz, presidente dell’associazione Paracadutisti Tedesca, giunto a Cassino per la stele, è stato in Afghanistan per due anni in missione insieme alla Folgore».

Per l’associazione albergatori Parco di Montecassino, che aveva escluso qualsiasi significato politico, non è stato capito il vero obiettivo dell’iniziativa. «Va tracciata – fa sapere il presidente Pino Valente – una nuova strada per raggiungere le finalità del progetto, coinvolgendo tutti i soggetti interessati alla storia di Cassino e allo sviluppo della città. Cercheremo in ogni modo di diffondere il corretto e reale messaggio mediatico alla base della nostra iniziativa».

IL PD ABBRACCIA LA CAUSA
Ma la neo consigliera regionale del Pd, Sara Battisti, incalza: : ««Non possiamo permetterci di abbassare la guardia verso i moti negazionisti: non c’è spazio, nella nostra democrazia, per un revisionismo storico che fa a pezzi e umilia il nostro passato».

*Damnatio memoriae è una locuzione in lingua latina che significa letteralmente “condanna della memoria”. Nel diritto romano indicava una pena consistente nella cancellazione di qualsiasi traccia riguardante una persona, come se essa non fosse mai esistita

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