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OPINIONI

a.w. PARMA Molti dei Vinti della Folgore e del Nembo , per avere rifiutato di "cooperare" rimasero prigionieri più a lungo; pensiamo ai Leoni di El Alamein, oppure agli internati di Coltano. Le persecuzioni, le epurazioni, gli assassinii di chi rientrò con il "marchio" di non cooperatore, continuarono sino al 1949 e forse anche dopo. Vinti due volte. Il "triangolo rosso" emiliano ( Reggio Modena… continua a leggere
UNA "BRIGATA" DI GIOVANI ASPIRANTI MILITARI TRANSITA OGNI ANNO DALLE SEZIONI ANPDI di Walter Amatobene Sono ormai numerosissimi- secondo i numeri della Presidenza nazionale Anpdi- i giovani(o giovanissimi) che si iscrivono per acquisire il brevetto ed il conseguente beneficio nei concorsi. Mi risulta che solo la sezione di Pontecagnano ne registri qualche centinaio. L'ANPDI sta vivendo, quindi, una rinnovata, delicata ed entusiasmante "missione educativa" che… continua a leggere
di Walter Amatobene PARMA- La vittoria della nostra diplomazia, scrivono oggi tutti i giornalisti con titoli ad effetto, è stata quella di evitare la pena di morte a Girone e La Torre. Il prossimo sarà, quindi: "Italia vittoriosa: i due marò condannati a venti anni: potevano prenderne trenta.Vince la linea dura della diplomazia italiana ". Dura con loro due, ovviamente. E bravi gli indiani che… continua a leggere
di Walter Amatobene PARMA- Pubblichiamo uno dei tanti articoli , corredato da foto eloquenti, che vengono pubblicati per diffondere un tipo di paracadutismo chiamato "giostra" anche dal giornalista sardo che ha scritto l'articolo che ci ha dato lo spunto per alcune brevi riflessioni. Quello che solo pochi anni fa era considerata "disciplina" della mente, esercizio di autocontrollo, stile di vita sportivo che suggeriva ai praticanti… continua a leggere
di Paolo Comastri REGGIO EMILIA- Con la legge n.92 del 30 marzo 2004 è stato istituito il Giorno del Ricordo, assunto a solennità civile nazionale italiana, per commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. Un’immane tragedia consumatasi nel confine orientale dell’Italia dalla fine del 1946 a tutto il 1948 ed i cui responsabili, occorre sottolinealo, non furono solo i partigiani jugoslavi di… continua a leggere
PRIMAVERA ARABA O INVERNO MUSULMANO?

Pubblicato il 06/01/2014

PARMA-In Francia , più di 1000 vetture sono state date alle fiamme in tutto il paese alla vigilia di Capodanno . E 'diventata una tradizione. Come al solito, i media francesi hanno omesso di dire che la maggior parte dei danni è fatto da giovani musulmani scontenti e che questi roghi sono diventati una forma di protesta . In Iraq , il governo ha perso… continua a leggere
La politica italiana è sempre fonte d’inesauribile e involontaria comicità, non puoi leggere in pace il giornale che vieni colto da moti d’irrefrenabile simpatia. Oggi è di turno il ministro Mauro, che ha indicato qual’è il problema principale dell’Italia dei giorni nostri, l’integrazione, e ha anche indicato la soluzione: far fare il servizio militare agli immigrati. Se i francesi hanno la legione straniera, il cui… continua a leggere
Carola Frediani Era capitato a Mitt Romney, lo sfidante di Obama. E a giugno è stata la volta di Tony Abbott, attuale primo ministro australiano che la scorsa estate era il candidato del partito liberale. Nel giro di pochi giorni il politico del Paese dei canguri aveva visto schizzare i suoi followers su Twitter del 50 per cento. Merito del consenso poi confermato nelle urne?… continua a leggere
L’ITALIA DEI CIALTRONI

Pubblicato il 27/11/2013

PALERMO – Gli sprechi dei corsi di formazione in Italia, in particolare al Sud, e in particolare in Sicilia, toccano delle punte comiche, ma la vicenda per le casse dello Stato è tragica: solo nell’isola negli ultimi dieci anni così sono stati buttati 4 miliardi di euro (dati Isfol-Italia Lavoro citati da Francesco Giubileo su “lavoce.info”). Scrivono Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo sul Corriere… continua a leggere
LE MOND DIPLOMATIQUE del 11.11.13 Immagini pulite, conflitti sporchi La comunicazione militare in tempo di guerra Libia, Mali, Siria: la comunicazione dei militari in tempo di guerra si è professionalizzata. Anziché tacere, secondo gli antichi costumi, l'esercito preferisce tergiversare. La parola d'ordine è non mentire, per evitare le accuse di manipolazione e disinformazione. I militari vogliono stabilire le loro regole del gioco.… un’inchiesta di PHILIPPE… continua a leggere