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Pubblicato il 13/05/2018

CELLULE JIDAHISTA IN ITALIA: BRAVI SERVIZI ITALIANI E FORZE DELL’ ORDINE di Corrado Corradi

Dopo gli attentati jihadisti perpetrati in Francia, Germania, Belgio e Inghilterra, qualcuno, timidamente, aveva evidenziato che l’Italia non era stata colpita e ne aveva tratto due spiegazioni possibili :
• I nostri OO.II.SS. sono eccellenti e riescono a prevedere sventare gli attentati;
• Il nostro paese, essendo un corridoio di facilitazione per il passaggio di jihadisti in Europa, é automaticamente autoimmunizzato dal pericolo attentati.
Ebbene, in questi giorni abbiamo scoperto che le due spiegazioni coincidono perché le Forze dell’Ordine hanno smantellato una cellula jihadista composta da 11 siriani di Al Nousra e 3 marocchini (quindi una cellula numericamente consistente) e intercettato e interrotto un flusso di alcuni milioni di dollari destinati a rifornire in armi e materiali la «caldera» Siro-Irachena la quale poi, in un modo o in un altro, sversa il suo materiale incandescente anche da noi.

Circa i jihadisti marocchini non so con esattezza a quale formazione appartengano (Ansar, GSPC, Tawhid, AQMI, etc) ma gli 11 siriani appartengono a Al Nousra, una formazione jihadista siriana per la quale numerosi pacifisti italiani tutto kefiah e bandiere arcobaleno hanno tifato e continuano a tifare nelle nostre piazze e qualcuno particolarmente sprovveduto (forse in malafede o idiota o tutt’e due) é andato fino in Siria per portare aiuti e supporto morale a quei combattenti (riuscendo anche a farsi rapire da quei galantuomini).

La rete smantellata é risultata essere articolata su due cellule stanziate in Lombardia e Sardegna con ramificazioni che si estendevano a paesi europei ed extraeuropei; per ora sappiamo che quelle due cellule erano dedite prevalentemente al procacciamento fondi tramite sfruttamento della prostituzione, riciclaggio, proventi di money transfer, etc. etc. ma nulla toglie che all’occorrenza, avrebbero potuto trasformarsi in cellule terroriste operative.

In attesa di conoscere eventuali ulteriori sviluppi é interessante sapere come viene movimentato il flusso di denaro dalle organizzazioni jihadiste, ma anche dai trafficanti di esseri umani.
La tecnica, usata prevalentemente lungo le rotte che partono dai paesi arabi mediorientali, é denominata «hawala», in pratica un trasferimento la cui garanzia é data da una parola d’ordine.
Un garante indicato come hawladar1 che detiene la somma con la quale pagare un servizio concorda segretamente una parola d’ordine con colui che usufruisce di quel servizio; un altro hawladar, identificato come hawladar2, ubicato sul luogo di arrivo riceve la parola d’ordine dal clandestino arrivato o da chi aspetta la merce e la comunica al garante che libera cosi’ il pagamento.

Evidenzio che tale tecnica riguarda i flussi provenienti dai paesi arabi mediorienteali e dai Balcani, e non riguarda i flussi dall’Africa attraverso ove i trafficanti accettano i contanti ma si rifiutano di concedere la benché minima garanzia.

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