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Pubblicato il 30/03/2020

CENTO ANNI DI PANDEMIE . LA SPAGNOLA FECE 50 MILIONI DI MORTI

Tre importanti epidemie, non classificate come pandemie anche se molto severe e diffuse, si verificarono anche nel 1947, nel 1977 e nel 1976.

Spagnola -Un terzo della popolazione mondiale fu colpito dall’infezione durante la pandemia del 1918–1919. La malattia fu eccezionalmente severa, con 50milioni di decessi ( il 2,5% degli infetti). Qualche studioso ha parlato di 100 milioni. I discendenti di quel virus circolano ancora oggi nei maiali. Forse hanno continuato a circolare anche tra gli esseri umani, causando epidemie stagionali fino agli anni ’50,quando si fece strada il nuovo ceppo pandemico che diede luogo all’Asiatica del 1957. I virus imparentati a quello del 1918 non diedero più segnali di sé fino al 1977, quando un sottotipo riemerse negli Stati Uniti causando un’epidemia importante nell’uomo.

Dopo la letale seconda ondata avvenuta verso la fine del 1918, il numero di nuovi casi diminuì bruscamente, fino a quasi annullarsi. A Filadelfia, per esempio, ci furono 4597 morti nella settimana che terminò il 16 ottobre, ma già l’11 novembre l’influenza era pressoché scomparsa da tutta la città. Una spiegazione per il rapido declino della letalità della malattia potrebbe essere che i medici erano riusciti a migliorare la prevenzione e la cura della polmonite che si sviluppava dopo che le vittime avevano contratto il virus; tuttavia non tutti i ricercatori concordano con tale teoria.
Un’altra ipotesi è che il virus del 1918 abbia subito una mutazione rapida verso una forma meno letale, un evento comune nei virus patogeni, poiché gli ospiti dei ceppi più pericolosi tendono a estinguersi.

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