EL ALAMEIN

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Pubblicato il 05/11/2007

CIAO MAMMA: TI SCRIVO DA EL ALAMEIN. SONO LE OTTO DI SERA DEL 23 OTTOBRE…….

24 OTTOBRE 2007

PARMA- 65 anni orsono , a quest’ora, i nostri Leoni stavano combattendo tra le sabbie di El Alamein. Dopo quello di Tano Pinna, Vi pubblichiamo in esclusiva un altro documento prezioso, che ci fa la cronaca di quelle ore, che ci ha inviato Emilio Camozzi, il nostro Presidente.


Ogni tanto, quando sono di buzzo buono, amo rovistare fra le vecchie
cianfrusaglie. E’ un difetto che devo a mia madre, che adorava
accatastare tutto quanto trovava per la casa. Diceva che anche un
insulso pezzetto di carta aveva il diritto/dovere di entrare a far parte della vita famigliare per testimoniare la nostra nostra esistenza in terra. In un angolo di una vecchia e malandata valigia ho trovato un piccolo e altrettanto malandato tesoro. Erano le poche cartoline postali che ero riuscito a scrivere durante la battaglia di El Alamein. Erano quasi tutte arrivate a destinazione. Dal 28 ottobre fino al 25 dicembre non ricevette più nulla. Ero dato per disperso. Lei usava rileggere le mie ultime cartoline ogni giorno. Erano scritte a matita. Erano state evidentemente bagnate da lacrime e la scrittura in qualche punto era smarrita. A Lei non importava. Le conosceva a memoria. Grazie mamma.

Per ragioni pratiche, ad ogni data corrisponde una’altra cartolina postale.


23 ottobre 1942- 20,15

Mamma cara. Ho cinque minuti di tempo e li voglio dedicare a te. Ho il divieto di accendere luci, ma luna e stelle mi sono sufficienti per poterti scrivere. C’è un silenzio tale da aver paura. Gli inglesi hanno lanciato volantini che ci intimano la resa elencandoci le forze di cui dispongono.
Sperano di terrorizzarci. Ma noi puntiamo dritti alla Vittoria. Per i nostri cari, per il Duce e per chi ci vuol bene. Un bacione a te ed ai fratellini. Emilio.


24 ottobre 1942- 13,15

Cara mamma. Qui, un quarto d’ora dopo averti scritto, è successo il
finimondo. All’improvviso l’orizzonte si è illuminato di una vivida luce,e duemila cannoni ci hanno vomitato addosso il loro carico di morte.

Non avevano esagerato con i loro volantini. Hanno continuato per tutta la notte con una preferenza per le comunicazioni e l’artiglieria. Ora c’è un po’ di calma. Speriamo ce la facciano a distribuire il rancio e l’acqua. Un abbraccio. Emilio


26 ottobre 1942-sera

Mamma,ciao. Non ho lo spazio sufficiente per descriverti quanto è successo. Né lo potrei. L’altro ieri è morto il mio comandante. Lo consideravo come un padre. E’ morto anche il serg.magg. Pirlone,di cui ti parlavo e tanti altri amici. Trovo un po’ di conforto al pensiero che questa mia sarà presto da te. Non voglio più rattristarti con questi miei piagnistei. Poso un bacio qui, in questo punto. Ciao. Emilio.


28 ottobre 1942- 16,45

Cara mamma. Mi hanno trasferito al comando di un’altra Divisione, dove erano rimasti senza R.T.Ho bisogno di un po’ di riposo. E’ dal 23 ottobre che non vado a dormire perché sono solo in stazione a 24 ore di servizio continuato. Mi hanno sistemato nella buca di un carro armato. Anche qui arrivano i colpi di ottantotto, che sono ormai entrati nel nostro modo divivere. Oggi dovrebbe essere festa, ma qui non se ne accorto nessuno.Il solito bacione. Emilio

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