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Pubblicato il 11/04/2014

CITTADINANZA ONORARIA AD UN REDUCE PARMENSE DEL NEMBO A CASTEL SAN PIETRO . COMBATTE’ ANCHE A CASE GRIZZANO

PARMA-A Castelsanpietro ( Bologna) verrà festeggiato domani il 69° anniversario della Liberazione da parte del Gruppo di Combattimento Folgore, col ricordo dei paracadutisti caduti in azione.
Nella battaglia di Case Grizzano il Nembo ebbe 33 caduti, di cui 3 Ufficiali, e 52 feriti, di cui 6 Ufficiali.

PROGRAMMA
Alle 10,30 alla rotonda Paracadutisti Nembo di via Aldo Moro verranno ricordati gli uomini del Gruppo di Combattimento Folgore, poi alle 11 ci si recherà a Case Grizzano (località Casalecchio dei Conti), saranno ricordati i fatti del 19 aprile 1945 e ancora una volta ci sarà un momento di raccoglimento in onore e ricordo dei caduti della Folgore.
Durante la mattinata il Sindaco di Castelsanpietro conferirà la cittadinanza onoraria al Reduce parmense Mario Guerra,che apparteneva alla unità di Paracadutisti del Nembo che si offrirono di combattere corpo a corpo per impedire agli angloamericani di bombardare i paesi abitati.


LA STORIA


Grizzano, 19 aprile 1945

Case Grizzano, situate su una collina brulla e pelata che si innalza sulle alture circostanti a sud ovest di Castel S. Pietro dell’Emilia, erano apprestate robustamente a difesa, mentre a sud il solco del Gaiana, passaggio obbligato, era disseminato di campi minati.
Presidiava la zona un battaglione di paracadutisti tedeschi del 4° rgt. della 1° Divisione “GRUENE TEUFELS”, i Diavoli di MonteCassino, soldati saldissimi e aggressivi.

ALLEATI AD EL ALAMEIN – NEMICI A CASE GRIZZANO
L’azione su Case Grizzano si sarebbe risolta, quindi, in uno scontro di ardimento fra paracadutisti italiani e tedeschi, reso ancora più significativo dal fatto che venivano a fronteggiarsi il Ten. Col. Izzo, già Cte del IV° btg par. del 186° rgt Folgore ed il Magg. Hubnec, Cte di btg. della B. par. “RAMKE”, a suo tempo schierati sul medesimo fronte ad EL ALAMEIN.

L’attacco inizialmente doveva essere eseguito dal I° btg., in 2° scaglione, ma il Cte del II° btg. chiese ed ottenne di continuare l’azione iniziata il giorno precedente.

Fu deciso di adottare per l’azione i procedimenti tipici dei colpi di mano, quindi impiego di reparti piccoli ma organizzati e capaci di sfruttare al massimo le caratteristiche di ardimento e di slancio proprie dei paracadutisti. Da qui la decisione di impiegare su Case Grizzano solo la 6° cp. rinforzata da un plotone di armi di accompagnamento, che nella notte, superati i campi minati, serrò sino a distanza d’assalto, mentre il resto del II° btg. era pronto a seguire l’azione e sfruttare il successo.

Alle ore 05.30 l’artiglieria del I° gruppo/FOLGORE iniziò il fuoco di preparazione e contemporaneamente i paracadutisti del “NEMBO” partirono all’attacco, superarono il Gaiana, aprirono varchi nei campi minati ed alle 05.45 risalirono dal fondo valle le pendici del costone e piombarono su Grizzano. Alle 06.15, dopo un violento corpo a corpo nell’abitato con azione d’assalto a colpi di bombe a mano ed all’arma bianca, la 6° cp. si impossessò della maggior parte dell’abitato, mentre giunse di rincalzo un’altra compagnia con il Cte di btg. Il nemico, riavutosi dalla sorpresa, reagì immediatamente sia con violente azioni di fuoco ravvicinato dall’unico edificio di Grizzano rimasto in suo possesso, sia con fuoco di artiglieria e di mortai per impedire ogni movimento.

Forze pari a due compagnie lanciarono, dalle 10 alle 16, ben quattro contrattacchi che si infransero contro la strenua resistenza dei paracadutisti del II°/NEMBO, che si gettarono in cruenti corpo a corpo e che, abbarbicati alle rovine fumanti delle case ed inchiodati al terreno conquistato, non cedettero di un passo. Verso l’imbrunire il II°/NEMBO, duramente provato, fu sostituito dal I°/NEMBO che, con un nucleo di arditi, riuscì a conquistare anche l’ultimo edificio di Case Grizzano tenuto dal nemico. Nella notte l’occupazione di Grizzano fu ampliata sino al ciglio tattico della posizione e consolidata con puntate offensive, mentre il nemico ripiegò abbandonando le posizioni ancora in suo possesso. Le perdite del “NEMBO” furono di 33 caduti, di cui 3 Ufficiali, e 52 feriti, di cui 6 Ufficiali. Nella gloriosa giornata di Grizzano, magnifico esempio di eroismo e di valore fino al supremo sacrificio per il Serg. Carlo REDDI della 6° cp., decorato di M.O.V.M. alla memoria con la seguente motivazione:

“Caposquadra, sempre in testa ai suoi uomini, conquistava una postazione tedesca fortemente difesa e, d’impeto, ne assaltava una seconda. Sottoposto a violenta reazione di fuoco che arrestava momentaneamente la prosecuzione dell’attacco, si scagliava da solo con eroica temerarietà contro gli elementi nemici. Benché ferito, raccolte le ultime forze, si slanciava addosso ad un paracadutista tedesco avvinghiandosi a lui. Nella cruenta lotta cadeva mortalmente colpito, trascinando nella sua stessa morte quel nemico a cui, con epica grandezza volle ancora ghermire la vittoria nell’estremo anelito della vita terrena. Magnifica figura di combattente freddamente determinata all’estremo sacrificio”
(Casalecchio de’ Conti – Bologna-, 19 aprile 1945).

(tratto dal volume “NEMBO……e per rincalzo il cuore” realizzato dal 183° rgt.par. “NEMBO” nella ricorrenza del 50° anniversario della battaglia di FILOTTRANO ed in occasione del primo aviolancio della Bandiera di Guerra – 9 luglio 1944 / 25 giugno 1994).

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