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Pubblicato il 26/02/2019

COME SI DIVENTA ESPLORATORI PARACADUTISTI

PARMA- Dal 2004 la Brigata Folgore, presso il 186mo Reggimento Paracadutisti di Siena, aveva iniziato un programma di selezione ed addestramento di paracadutisti esploratori. Con la consistenza numerica del plotone, nel progetto del comandante di Brigata di quel tempo, il Generale Bertolini, che aveva dato il via alla “sperimentazione”, sarebbero dovuti diventare “gli occhi” del Reggimento in azione. Nel 2009 il plotone veniva ufficializzato ed acquisiva la sua attuale configurazione. Dal mese di Marzo 2019, poi, saranno formati anche plotoni esploranti per tutti gli altri Reggimenti.


COME SI DIVENTA ESPLORATORI PARACADUTISTI
Il corso dura otto settimane e fa base al CAPAR, dove i candidati sono convocati per cinque giorni di selezioni preventive, durante i quali ognuno di loro ripeterà le diverse prove fisiche, tra le quali corsa, trazioni, la immancabile zavorrata,prove di nuoto operativo, tiro, topografia etc , per una verifica del loro livello tecnico/militare. I candidati provengono dai ranghi del Reggimento ed hanno già superato il corso di specialità ed il corso lanci,i due selettivi moduli addestrativi che ogni paracadutista segue prima di indossare il basco amaranto ed essere destinato al Reggimento.
Le materie del corso sono quelle classiche della specialità, che vengono approfondite e ripetute: allenamento fisico,navigazione topografica, tiro, nuoto operativo, ardimento, pattuglie diurne e notturne,uso degli equipaggiamenti e delle armi di reparto. Ogni settimana prevede un paio di giorni in aula ed il resto “sul campo” tra Grosseto, Siena, Livorno ed in generale in tutta la Toscana, operando in zone sempre differenti per addestrarsi in aree poco conosciute dai partecipanti.
Le rinunce sono poche, perchè si tratta di paracadutisti già formati e scelti tra coloro che hanno realizzato il miglior punteggio alle selezioni.
Gli esploratori usano equipaggiamenti e armamento di Reggimento. Ogni plotone ha un tiratore esperto che, come gli altri, ha in dotazione l’ARX 160 Beretta, poi uno specialista di trasmissioni e tutti sono a conoscenza delle tecniche di primo soccorso e stabilizzazione del ferito . Nella compagnia di supporto alla manovra, di cui il plotone esploratori fa parte, è presente, oltre ai mortaisti anche un nucleo tiratori scelti con fucili di precisione, che però hanno un impiego distinto, che viene “assemblato” volta per volta dal comandante, in funzione delle esigenze della missione da programmare.
Una volta rientrati al Reggimento, gli esploratori continueranno i corsi di specializzazione: caduta libera, pattuglia guida, combat medic, JTAC ( richiesta di fuoco aereo), trasmissioni etc.
L’impiego degli esploratori è un vero e proprio condensato di attività tipica dei paracadutisti: infiltrazione in territorio ostile, ricognizione, allestimento e protezione delle zone di aviolancio, individuazione e classificazione degli scenari ostili con rapporti dettagliati al Comandante.”Sono gli occhi del Reggimento, ci dice un Ufficiale del 186mo.

IMPIEGHI RECENTI
In ordine di tempo il plotone è stato impegnato nella Mangusta e nella esercitazione Saber Junction 2018, entrambe nell’ultimo trimestre dell’anno. In quest’ultimo caso, il plotone del 186mo Reggimento era l’unica unità esplorante al servizio dell’intero contingente multinazionale e doveva fornire informazioni direttamente al comando americano. In entrambi i casi gli esploratori hanno effettuato un lancio in caduta libera per raggiungere un’area individuata solo sulle carte per diventare successivamente anche la pattuglia guida al lancio del grosso delle forze.
La Saber 19, ad esempio, prevedeva il lancio in Lituania e 10 giorni di attività in isolamento ed autosufficienza. Il plotone è salito a bordo di un C17 in Germania, si è imbragato in volo ed è atterrato in area di operazioni al crepuscolo.
Inutile dire che gli esploratori del 186mo si sono guadagnati gli encomi verbali e scritti del Comando di operazione e delle varie unità a cui hanno dato supporto.


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