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Pubblicato il 02/01/2017

CORRUZIONE IN MARINA: LASCIA IL CARCERE LA TENENTE MOLA

TARANTO – Francesca Mola, tenete di Marina, ha lasciato il 29 pomeriggio la cella in cui era entrata lo scorso 17 settembre.
Mola è la prima donna della Marina Militare finita dietro le sbarre per la inchiesta sulle tangenti di Maricommi.
Era responsabile dell’ufficio contratti di Maricommi Taranto, alle dirette dipendente del direttore Giovanni Di Guardo.
Aveva cercato di l’appalto per le pulizie delle sedi della Marina tra le braccia della Teoma dell’imprenditore Vincenzo Pastore. Una commessa da quasi dodici milioni di euro per la quale il suo diretto superiore contava di incassare un qualcosa come quattrocentomila euro di tangenti.

Una volta in carcere e al cospetto del pm Maurizio Carbone (nella foto in basso a sinistra), il tenente non ha potuto negare di avere cercato di costruire una corsia preferenziale per la ditta di Pastore.
Lei non ha confessato altro perché da sempre sostiene, mediante il suo difensore, l’avvocato Stefano Taddei, di non avere nulla da ammettere oltre quello che ha detto subito. Ovvero di aver seguito le indicazioni del comandante Di Guardo. Un modo con il quale proprio lei, che nei verbali delle intercettazioni sottolineava il suo curriculum brillante e la carriera folgorante, avrebbe cercato di compiacere l’ufficiale. Lo stesso che, invece, di lei diceva di averla chiamata al suo fianco perché aveva compreso che le «piacevano i soldi».

I magistrati, dal canto loro, confermano di avere un quadro assai preciso della presunta associazione per delinquere che avrebbe gestito le commesse della Marina, dietro il pagamento delle tangenti, nonostante al tenente non sia contestato il reato associativo ma altri reati.

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