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Pubblicato il 25/11/2017

DALLE ONG MI GUARDO IO : I FAVOREGGIATORI DELL’ INVASIONE . RICORDATEVELO QUANDO FARETE BENEFICENZA

Il Dente Avvelenato

L’esercito anti-italiano ha una flotta in mare che fa impallidire perfino la nostra marina ex militare. REPORT del 21 Novembre ha svelato la opacità -per usare un eufemismo- delle tante organizzazioni che mettono in mare navi che costano fino a 20mila euro al giorno. Oscuri i motivi, oscuri i finanziatori, ma assai chiari gli scopi: sbarcare il maggior numero di clandestini nei porti italiani , con il risultato di destabilizzarci. La procura di Catania ha dimostrato per alcune di loro, dove era riuscita ad infiltrare un agente, che navigano sottocosta libica in accordo con gli scafisti, con i quali scambiano favori, come restituire i giubbotti salvagente noleggiati a 200 dollari, le barche ed i motori dei barconi. Aggiungeteci le migliaia di clendestini imbarcati dalle missioni di scafismo militare che hanno come regola dichiarata e sottoscritta , lo sbarco in Italia anche se presi a bordo con navi delle marine straniere che partecipano. Si tratta di accordi presi dai nostri lungimiranti governi, in cambio di soldi e di un allentamento della pressione della UE sui bilanci dell’Italia. Ecco chi sono i prodi naviganti che hanno come oggetto della loro attività di riempirci di africani:

Medici senza frontiere presente nel Mediterraneo su tre navi: “Bourbon Argos”, “Dignity I” e “Aquarius”; da marzo 2017 è in mare una nuova imbarcazione, la “Prudence”, che può ospitare fino a 600 persone e altre 400 in caso di necessità.

Save the children nel Mediterraneo centrale con la nave “Vos Hestia”.

Sos Mediterranee – nave “Aquarius”, che batte bandiera di Gibilterra, ha sedi in Francia e Italia.
Sea Watch Foundation – Foundation ha due unità navali: una che batte bandiera neozelandese, l’altra olandese.
Sea-Eye – fondata nel 2015 da un imprenditore tedesco Michael Buschheuer batte bandiera olandese, un vecchio peschereccio riadattato, la “Sea-Eye”, e da marzo e’ attivo il “Seefuchs”.
Lifeboat – Opera con una nave con bandiera tedesca;
Jugend Rettet – Ha un peschereccio con bandiera olandese, il “Iuventa”, messo in mare da un gruppo di giovani europei che ne ha finanziato l’acquisto.Gestiscono complessivamente sei navi.

Droni e yacht
Tra le altre imbarcazioni che operano nel Mediterraneo:
Moas, fondata nel 2013 dagli imprenditori italo-americani Christopher e Regina Catrambone. Ha sede a Malta e ha due unità: ‘Phoenix’, di bandiera del Belize e ‘Topaz Responder’ che batte bandiera delle Isole Marshall. Principali sponsor sono la Schiebel, azienda austriaca che produce i droni di cui l’organizzazione si avvale per individuare i barconi in mare.
Proactiva Open Arms, spagnola, ha operato con due navi e si è occupata di migranti siriani che tentavano di raggiungere l’isola greca di Lesbo partendo dalla Turchia.
Una unità navale batte bandiera panamense, l’altra di Malta.
Ha utilizzato per diverso tempo la “Astral”, uno yacht trasformato in vascello di salvataggi, che ha spiegato Carmelo Zuccaro, risulta essere stata donata dall’imprenditore italiano Livio Lo Monaco; poi è arrivato il ben più capiente “Golfo azzurro” che può ospitare fino a 400 persone.

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