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Pubblicato il 06/09/2018

DIFESA: LA MINISTRO TRENTA VUOLE I MILITARI A “DISPOSIZIONE” DEL “SISTEMA ITALIA”.

Corriere della Sera
sezione: Direzione data: Giovedì 6 Settembre 2018 – pag: 1

«Così cambierà la Difesa»
di Emanuele Buzzi

«Le competenze della Difesa vengano messe a disposizione del sistema Italia»: così la ministra Elisabetta Trenta al Corriere . «Penso all’azione di supporto che il genio militare può dare al ministero per la verifica delle infrastrutture viarie e alla possibilità di usare i satelliti per monitorare lo stato di una infrastruttura civile».

Ministra Trenta, in Libia c’è una tregua. Come pensa sia necessario agire?

«Seguiamo una strategia precisa che mira al rafforzamento del contesto di sicurezza e della capacità di governance. Credo fermamente che in Libia sia indispensabile in questo momento dare sostegno alle autorità locali e alle aziende di Stato».

Se la situazione in Libia dovesse precipitare cosa farà l’Italia?

«Escludo categoricamente ogni intervento militare, anche perché cosa porterebbe? Ricordiamo tutti l’errore del 2011, che ha finito per creare maggiore instabilità mettendo a rischio in primis l’Italia. Dobbiamo ricordare le lezioni del passato».

Cosa pensa di Haftar?

«Penso che debba essere considerato un interlocutore in Libia, poiché rappresentativo di una realtà. Occorre dialogare con tutti».

Elezioni a dicembre per la Libia: crede sia prematuro?

«Credo di sì, ma questo non lo diciamo solo noi, lo dicono anche i libici. Non si possono dettare tempi o date, solo i libici possono scegliere il loro futuro e in questo vanno sostenuti».

Lei come Salvini ha parlato di responsabilità della Francia per la crisi libica…

«Non abbiamo detto nulla di nuovo, i francesi stessi hanno riconosciuto alcuni errori, ora quel che è importante è che l’Unione Europea si mostri compatta al fianco dei libici».

Cosa pensa dell’impegno militare francese?

«Non sta a me esprimere giudizi sull’operato di un Paese estero, diffido quando qualcuno lo fa con l’Italia, ma capiamoci: i libici hanno bisogno di essere sostenuti, non di ingerenze. E questo, mi auguro sia un concetto chiaro a tutti».

Non teme un lacerarsi dei rapporti con Parigi?

«I buoni rapporti con Parigi sono fondamentali, ma mi permetta di dire che in questo momento la mia attenzione è rivolta alla sicurezza del nostro Paese. Questa è la prima delle priorità. E tra alleati, ogni tanto, fa anche bene parlarsi chiaro, questo non implica alcuna lacerazione dei rapporti».

In tema di migranti, è stato corretto lasciare la Diciotti ferma al largo di Lampedusa così a lungo?

«Ma guardi che sulla Diciotti è stato montato un caso mediatico assurdo. I migranti erano a bordo di una nostra nave, assistiti e seguiti dal nostro personale militare, che ringrazio per l’ottimo lavoro svolto. Chi tiene in ostaggio queste povere persone che fuggono da guerre e carestie non siamo certo noi, ma l’immobilismo dell’Europa».

Lei ha proposto di cambiare la Difesa .

«Penso a un’azione strutturata attraverso la quale le competenze della Difesa vengano messe a disposizione del sistema Italia. Penso per esempio, facendo riferimento alle ultime tragedie, all’azione di supporto che il nostro genio militare può dare al ministero delle Infrastrutture per la verifica della stabilità dei ponti e delle infrastrutture viarie, oppure alla possibilità di usare i satelliti per monitorare lo stato di una infrastruttura civile».

Il Movimento si è espresso per annullare il programma sugli F35: cosa farete?

«Appena concluse le valutazioni tecniche comunicheremo in modo trasparente ai cittadini, ma le posso anticipare che stiamo lavorando verso una riduzione, coerentemente con quanto avevamo detto».

Si dice ci sia malessere nelle forze armate sui possibili tagli alle pensioni …

«Nessun malessere e il provvedimento toccherà solo le pensioni d’oro» .

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