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Pubblicato il 03/01/2019

DISCORSO DEL PRESIDENTE MATTARELLA: UNA COSA GIUSTA L’HO SENTITA di Corrado Corradi

Anche se il discorso del Presidente Mattarella ha più o meno ricalcato quello dei suoi predecessori sia nella forma che nella sostanza (linguaggio quirinalizio e… volemose tutti bene), tuttavia, a fianco di due scontati concetti tipo:
• la necessità di perseguire la pace e la tolleranza… come se gli italiani aspirassero a guerreggiare contro qualcuno e in assenza di quel qualcuno se la prendessero con gli immigrati (una supercazzola megagalattica alla quale ormai siamo abituati);
• e la sperticata difesa aprioristica degli attivisti del volontariato e del no-profit per i quali é dato per scontato (anche contro non poche evidenze contrarie) essere gli angeli caduti in volo della canzone di Battisti (lucio), bravi, buoni e anche belli.
E’ duopo evidenziare una frase (che dovrebbe essere scontata ma che purtroppo in questo clima stucchevolmente pacifista non la é): «non si deve svilire il compito delle FF.AA. impiegandole in mansioni che non competono loro».

Finalmente l’ultimo dei Comandanti in Capo delle nostre FF.AA. che si sono succeduti al Quirinale se ne é accorto e ha innescato un argomento di non poco conto, visto l’impegno gravoso svolto in silenzio dagli uomini delle nostre FF.AA. in Patria e nei teatri operativi, che qualcuno vorrebbe sempre sorridenti e senza fucile (l’idiota spot del 4 novembre docet) e qualcun altro vorrebbe vederli con la vanga in mano a tappare le buche delle strade.

Bravo Signor Presidente, in un’epoca di pacifisti, anti militaristi, antirazzisti, anti xenofobi, non é cosa da poco l’aver voluto spendere due paroline di verità nei confronti delle nostre FF.AA. subito dopo gli elogi alle Forze dell’Ordine e ai Pompieri.

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