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Pubblicato il 14/06/2020

DISFATTISMO E SABOTAGGI

Ripubblicazione dell’archivio storico del nostro giornale.
Alcune brevissime note sull’autore dell’articolo che segue:
Emilio Camozzi è nato a Como il 4 dicembre 1922 ed è spirato a Trieste il 4 Gennaio 2012- E’ stato combattente della Folgore di El Alamein, radiotelegrafista, Compagnia Trasmissioni, termina i combattimenti con il Raggruppamento Ruspoli, scrittore ( L’Inferno o già di lì) , ispiratore di tutte le iniziative del nostro giornale, dei brevetti ora per allora, delle azioni per realizzare il Museo dei Paracadutisti, ora realtà.

DISFATTISMO E SABOTAGGI NON ME LI SONO INVENTATI IO
21 Jul 2004
Autore: par.El Alamein Emilio Camozzi

Sarà forse perchè le mie facoltà mentali se ne stanno andando in malora, ma non riesco a capire perché mi citiate sempre Bisiach quasi fosse lui il Tito Livio della storiografia italiana. Certamente non lo sono nemmeno io, ma per lo meno ero là, ed a quello che é successo c’ero in mezzo. C’è sempre il maledetto vezzo di voler mescolare la politica ai commenti sulla guerra. Dopo sessanta anni è opportuno uscire dall’ipocrisia attribuendo alle situazioni il loro giusto peso.


Vi posso assicurare che lo zucchero nella benzina per mettere fuori uso i motori, non ce l’ho messa io, che gli acidi per mettere fuori uso i paracadute non mi sono permesso di gettarli io, che l’acqua da bere portata nei fusti di benzina non era una favola della nonna, che il pane nero e carico di insetti che avrebbe fatto la gioia di un entomologo era una realtà quasi quottidiana (certi giorni,poi, il pane nemmeno arrivava). Queste sono solo le piccole cose che coinvolgono negativamente il morale dei combattenti di allora. Non parlo della fame, della sete, dell’intercolite! Quando proverete a rendervi conto di questo, solo allora sarete in grado di comprendere nella sua interezza il valore del soldato italiano. Sottolineo: DI TUTTI I SOLDATI ITALIANI.
I motivi per cristare contro chi allora ci guidava, c’erano tutti.
Ma sapevamo anche che era una guerra di ricchi contro poveri: “contro Giuda e contro l’oro, sarà il
sangue a far la storia”. Purtroppo non è andata così, ed ora mi sa che la situazione ritorni a galla, con noi dall’altra parte.

Mi sono attirato l’antipatia e le contumelie di tanta gente che, penso, abbia gettato il cervello all’ammasso. Solo perché ho raccontato la verità. La stessa verità che voleva raccontare il regista Monteleone nel suo film su El Alamein.
Il suo errore è stato quello di voler mettere un pizzico di politica là dove non occorreva.
Io speravo che il mio stato di servizio fosse sufficiente ad allontanare qualsiasi sospetto di parte. Quattro maledettissimi anni di Fascist Criminal Camp avrebbero dovuto fugare qualsiasi dubbio.
Forse ora che sono stati traditi dagli stessi politici che allora osannavano si renderanno conto che i mugugni di tutti i reduci non avevano scopi disfattistici ma rappresentavano purtroppo una realtà che è costata anche tante giovani vite umane. Emilio Camozzi

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