OPINIONI

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Pubblicato il 16/11/2015

DOLORE IMMATURO?

PARMA- Il “dopo” Bagdad a Parigi e Roma sembra il funerale di Diana: fiori, lumini, cartelli, foto, vasetti, pupazzi, giocattoli depositati davanti ad ogni transenna, ogni ambasciata,ogni luogo di morte.
Una reazione uguale ad ogni disgrazia. Un po’ come i “RIP” che escono dalla tastiera, ogni volta che sui siti sociali c’è la notizia di una morte, con l’immancabile “cieli blu” se è un paracadutista.
La gente piange e canta la marsigliese. La cantano anche in Italia aggiungendo “ola” silenziose, con le luci dei cellulari nella mano tenuta in alto. Molti hanno cambiato l’immagine dei profili dei siti sociali con la bandiera transalpina. In alcuni comuni italiani ci sono Sindaci che espongono a mezz’asta il tricolore di Parigi, non quello patrio. Forse qualcuno scriverà con le bombolette spray, su un monumento, “je suis paris”. L’ho visto fare per la rivista satirica francese. Frasi cariogene e strappalacrime su internet. Una grande,nobile e generosa ed emozionale sceneggiata a favore di telecamera, fatta di luoghi comuni, compiuta da deboli, fragili e colpibili cittadini. Non sembra il “dopo” Bagdad, con il suo carico di azioni e reazioni che richiederebbe.
“Questo è il momento del dolore” , dicono tutti. Ci faranno un “tuitt” quando è ora di passare all’azione?

TG2 DEL 15 Novembre 2015, ore 13:00: ALLERTA SICUREZZA LIVELLO2 . Inquadrati poliziotti con le mani in tasca che parlano tra di loro. un carabiniere sovrappeso che consulta molto concentrato il suo cellulare, un capannello di carabinieri che parlottano vicino a un furgone, a crocchio. Uno ride e si tiene il mento con la mano. Gli altri a semicerchio, di culo alla gente. Altri carabinieri e poliziotti in giro in macchina, fendendo la folla; due di loro parlano mentre uno guida. L’auto procede a fatica tra i turisti.
I giornalisti senza grammatica, ciarlieri ed agitati, ormai semi-politicanti a mezzo servizio, trasmettono senza sosta da tre giorni le stesse immagini, fanno talk show,chiedono pareri di esperti ripescati qua e là.
“Stringiamoci tutti”, dicono i politici ed il papa. Si, stringiamoci come facevano i soldati siriani portati alla esecuzione dai tagliagole?
Chissà se ognuno di noi, di loro, se la gente ha la sensazione precisa di ciò che puntualmente succederà. La stampa e la tivù , invece, ci propinano solo un inconcludente, antigiornalistico e sgrammaticato teatrino emozionale, che allontana l’attenzione dai responsabili degli errori e da quelli dell’attentato. Chiudo l’articolo con un dubbio sacrilego : che fine fanno i quintali di fiori, lumini, cartelli, pupazzi e oggetti che la gente deposita davanti ai luoghi della strage? Chi li legge? I Caduti? Gli ambasciatori? Chi li toglie? Dove saranno buttati? Nel cassonetto?
Dolore immaturo. Spero non manipolato. Spero non inconcludente.
walter amatobene
jesuis.paris.2

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