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Pubblicato il 23/10/2017

FINALMENTE ANCHE A PARMA UN PRESIDIO DEDICATO AI CADUTI DI EL ALAMEIN

Di Walter Amatobene

Foto: Fabio Camignani

PARMA, 22 Ottobre 2017- Centinaia di paracadutisti provenienti da diverse regioni e moltissimi cittadini di Parma hanno “invaso” il Parco Bizzozzero, nella parte più elegante della città, dove dal 22 Ottobre c’è un “presidio” che ricorderà i Leoni di El Alamein;

si tratta del Monumento in ricordo della Divisione Folgore, donato alla Città dalla sezione di Parma dell’ANPDI. L’opera riproduce    Quota 33 di El Alamein,  in scala 1 a 20. L’originale che si trova in Egitto  è stato progettato e realizzato dal “gigante” Paolo Caccia Dominioni., Ufficiale gentiluomo, Architetto, Ingegnere, scrittore, artista, comandante del 31mo Battaglione Guastatori.    Il taglio del nastro è avvenuto per mano del Leone della Folgore Mario Guerra,assistito  dal generale Marco Bertolini e da Paolo Azzali, presidente della sezione ANPDI di Parma. A fianco c’erano le madrine: la contessa Anna Caccia Dominioni, che non ha voluto mancare  e l’architetto Letizia Del Grano; a quest’ultima si devono la progettazione e la direzione tecnica ed estetica dell’opera.

Quattro paracadutisti in uniforme storica  hanno fatto la guardia d’onore  per tutta la cerimonia, impeccabili e marziali. Dal loro sguardo si capiva quanto fossero orgogliosi.
Don Andrea Avanzini , il Sacerdote dei Paracadutisti parmensi, ha celebrato la Santa Messa aggiungendo parole non banali di partecipazione emotiva al destino della Divisione Folgore ed una preghiera speciale per quei Soldati.
Dopo i saluti del Presidente  Paolo Azzali e del consigliere comunale Oronzo Pinto con la fascia tricolore, il Presidente Nazionale dell’ANPDI Marco Bertolini ha salutato i presenti. Bertolini ha descritto in poche azzeccatissime parole  il  preoccupante dissolvimento  degli Ideali di cui quei Paracadutisti , prima di tutto Italiani, erano portatori. Ha invitato ognuno dei presenti a farsi alfiere di valori quali la Famiglia, quella composta di un padre ed una Madre, della educazione dei Figli, auspicando che siano numerosi , pena la scomparsa  dei caratteri nazionali  e la inutilità di  ogni simbolo ideale, perché nessuno  potrebbe  prenderneil testimone. La nostra Italia moderna  è afflitta dai mali del politicamente corretto e del disprezzo di tutto quanto provenga dal Passato.

«L’Italia, un Paese che merita rispetto
– ha detto – la sovranità è un
valore da tenere stretto. Nonostante
la martellante insistenza di un
certo culturame, noi non siamo un
popolo cialtrone e delinquente, ma
un popolo che ha dato eroi delle fede
e militari. L’Italia non merita inviti
alla diserzione: i giovani restino
nel nostro Paese e gli garantiscano
quel futuro che nessun monumento
può dare».

UN’OPERA CURATA NEI DETTAGLI                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    Un monumento deve contenere messaggi simbolici coinvolgenti e l’ architetto Letizia Del Grano ha saputo bene interpretare i desideri dei Paracadutisti parmensi: sul fianco , il monumento riporta la commovente frase di Bechi Luserrna “Viandante arrestati e riverisci…” , mentre sul frontale, tra le pesanti catene sorrette da proiettili di artiglieria bruniti, c’è una targa in marmo con una freccia in direzione  di El Alamein e la distanza in chilometri che ci separa da quel Fronte e dal Sacrario dove sono sepolti i Caduti italiani. E’ un invito a volgere lo sguardo al “passato”: che non sia la distanza a farci allontanare dalla nostra storia.   Ora anche a Parma c’è un luogo dove i nostri Leoni “vivranno” e voglio pensare che saranno felici da lassù i paracadutisti parmensi Paolo LaLatta -MAVM- caduto nel 1942 sul Fronte e Giorgio Peruzzi, scomparso nel 2014, guastatore paracadutista e tutti gli altri che condividono lo stesso Cielo.

MASSICCIA PARTECIPAZIONE DELL’ANPDI DA TUTTO IL NORD
I tanti labari delle ANPDI provenienti da diverse regioni d’Italia , le tante associazioni d’arma e le centinaia di paracadutisti che hanno partecipato, confermano che El Alamein ha conservato intatto il suo messaggio ideale ed ha ancora il potere, tutto spirituale, di richiamarci alla coesione,  come volevano i nostri Leoni della Folgore quando hanno fondato dapprima l’API e poi l’ANPDI.   Un richiamo cui non si sono sottratti i nipoti della Medaglia D’argento, sergente paracadutista Leone della Folgore Paolo Lalatta, che hanno voluto partecipare alla Cerimonia muovendosi dalla Svizzera, dalla Sardegna, da Imperia e da Piacenza, offrendo il loro contributo alla realizzazione

 BELLA COLLABORAZIONE TRA I SOCI DELLE SEZIONI DI PARMA, MONZA , PIACENZA E SAVONA
Quando le cose vengono fatte per bene, tutto sembra sia stato facile, ma non è così.
Si è trattato di un grande lavoro di squadra che ha impegnato non solo la sezione di Parma dell’ANPDI, ma anche quelle di Monza, Piacenza e Savona, che hanno collaborato all’organizzazione nel giorno della Cerimonia, distribuendosi gli incarichi.  Si è trattato di un impegno “ciclopico”, se pensate che è stato organizzato rubandolo al lavoro , al sonno e al tempo libero. Ne sanno qualcosa Pietro Del Grano, già VicePresidente  in passato, al quale il Presidente in carica Paolo Azzali aveva affidato il compito di organizzare l’intera Cerimonia, così come Francesco Vicari ( Vice Presidente) ed Antonio Poerio ( consigliere) che con Alhena Service, azienda internazionale di costruzioni di grandi centri il primo, e la ditta di gestione edile il secondo, hanno “dato” al progetto ben di più della semplice capacità personale.  Perfino la società di Vigilanza IVRI ha accolto l’invito a partecipare, offrendo gratuitamente il servizio notturno di sorveglianza dell’area allestita, nella notte prima della Cerimonia   La Guardia Giurata era brevettata, manco a dirlo!  ANPDI Parma ha scelto di non ricorrere ad alcun sponsor, chiedendo solo donazioni dirette dei soci paracadutisti. Le spese sono state coperte rapidamente e per intero. Bravissimi quindi i paracadutisti di Parma che hanno  dato corpo ad un progetto che sembrava fin troppo ambizioso e pieno di intoppi burocratici ed organizzativi. Un esperimento che ha dato risultati eccellenti, non solo operativi ma di cameratismo e leale collaborazione. Il giornale Congedati Folgore ha offerto la assistenza giornalistica e la trattazione storica durante la cerimonia.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                EL ALAMEIN : UN NOBILE RICHIAMO ALL’ETICA DEI PARACADUTISTI
Davanti a quel monumento molti amici si sono abbracciati, molti hanno scattato una foto da conservare o pubblicare ( i siti sociali già alle 14 iniziavano a far vedere le prime immagini dell’evento). Perfino alcuni gruppi formatisi elettronicamente hanno voluto partecipare. Siamo certi che avranno capito come l’ANPDI che ci piace dipende dallo spirito di iniziativa e dalla partecipazione  di tutti, uniti solo dal basco amaranto.    Davanti al ricordo  dei nostri Leoni si deve  cogliere l’occasione per rinsaldare rapporti, iniziarne nuovi e sanare vecchi rancori,  come testimonianza dell’effetto coesivo che El Alamein deve avere su chi è paracadutista.                                                                                      PROGETTO GRATUITO DELL’ARCHITETTO LETIZIA DEL GRANO                                                                                                                                                                                                                                           L’autrice della reinterpretazione in scala di Quota 33, l’architetto Letizia Del Grano, Figlia del Paracadutista Pietro Del Grano , ha  offerto gratuitamente sia il progetto che la direzione lavori e  si è dichiarata disponibile ad assistere  altrettanto gratuitamente  tutte quelle sezioni che volessero  posare nella loro città un monumento identico al “capostipite”. Potrete contatarla  via posta elettronica:  info.verteck@gmail.com


LEGGETE L’ARTICOLO DELLA STAMPA LOCALE

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