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Pubblicato il 29/01/2020

FORZE DELL’ORDINE: SESTO SUICIDIO DEL 2020 -STAVOLTA E’ UN ASSISTENTE CAPO DI POLIZIA

Redattore Sociale e La Difesa del popolo.it pubblicano una analisi del fenomento dei suicidi tra appartenenti alla forze dell’ordine, prendendo spunto dall’ultimo caso del 28 Gennaio 2020.

ROMA -Sesto suicidio del 2020: stavolta a togliersi la vita è stato un assistente Capo della Polizia di Stato di 57 anni. Ulteriore segnale di un diffuso malessere per chi come loro è esposto a rischi e traumi, preoccupazioni, rischi, demansionamenti- Gli piscologi iniziano a pensare alla pistola d’ordinanza come uno stimolo improprio , perchè può avere un valore simbolico del legame tra il malessere e la professione: “Può rappresentare l’emblema del corpo al quale si appartiene e comunicare al mondo il grido di disperazione che quella istituzione non ha saputo intercettare. In altri casi, naturalmente, la pistola d’ordinanza può semplicemente essere lo strumento di facile accesso per togliersi la vita”. Lo afferma lo spiscologo Domenico Bozza, che presta consulenze alla Guardia di Finanza, secondo quello che ci risulterebbe.

Bozza rileva il legame tra suicidio e tensione, paura, rischi, frequenti traumi della categoria di operatori con le stellette o la uniforme. Quando si ricopre un ruolo forte, rappresentativo, dove il rigore viene al primo posto, quasi non è ammesso pensare che si possano avere dei problemi personali, anche gravi: una separazione, un lutto, una malattia. Grandi dolori, che possono far ‘scoppiare’ anche la personalità più coriacea e strutturata”.

“Esistono tutta una serie di fattori di quella condizione che chiamiamo ‘Sindrome di Burnout’ : a fronte di pressioni o difficoltà, il lavoratore si annulla rispetto alle sue capacità e potenzialità, fino a non essere più funzionale nel ruolo che è chiamato a svolgere. Tra le cause, ci possono essere problematiche legate al lavoro, come la mancanza di opportunità di carriera, difficoltà coi colleghi, scarso equipaggiamento, ricompense inadeguate, burocratizzazione. Tra le manifestazioni iniziali, ci sono la difficoltà di concentrazione, un’anomala tendenza all’irritabilità, la difficoltà ad esprimersi, vuoti di memoria, crisi di pianto, umore depresso, attacchi d’ansia, disturbi del sonno. A questi segnali possono aggiungersi alterazioni dell’appetito, frequenti mal di testa, tensioni muscolari, malattie psicosomatiche che vanno dalla gastrite ad un abbassamento delle difese immunitarie. Sono questi ‘campanelli’ che debbono allertare, non appena si manifestano”.

Fonte: Redattore sociale

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