CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 16/07/2017

FUTURISMO: AEROPITTURA IN MOSTRA A PADOVA

wpid-arte-672-mostra-villa-olmo-cittc3a0-dimg_0257-672x372

“Aeropittura. La seduzione del volo” a cura di Claudio Rebecchini e con la pubblicazione del Manifesto di Tullio Crali- Musei Civici agli Eremitani a Padova (catalogo Skira), fino al 30 luglio.

CORTESIA L’ESPRESSO

Il Futurismo ebbe una stagione eroica che si concluse con la morte di Boccioni e Sant’Elia nel 1916 ma risorse più volte dalle sue ceneri. L’ultima vampata fu l’Aeropittura sollecitata dai clamorosi successi dell’aviazione italiana: pionieri come Francesco de Pinedo e il ministro Italo Balbo compirono voli arditi che accesero la fantasia dei futuristi. E nel “Manifesto del Futurismo” (1909) Marinetti scrisse:

“Canteremo le locomotive dall’ampio petto e il volo scivolante degli aeroplani”.

Il vate del movimento scrisse testi ispirati alle macchine volanti esaltando la nascita di una nuova éra. Fu il pittore Tato, con Marinetti, a promuovere nella Camerata degli Artisti di Piazza di Spagna nel 1931 la “Prima mostra di Aeropittura” e lanciare il “Manifesto dell’Aeropittura Futurista” firmata da Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Prampolini, Semenza e Tato.

A questa avventura è dedicata la mostra “Aeropittura. La seduzione del volo” a cura di Claudio Rebecchini e con la pubblicazione del Manifesto di Tullio Crali, nei Musei Civici agli Eremitani a Padova (catalogo Skira), fino al 30 luglio.

Il pioniere era stato il pittore e aviatore Fedele Azari che alla XV Biennale di Venezia del 1926 espone il dipinto “Prospettiva di volo”, prima opera di aeropittura, insieme a una sessantina di tele che si intersecano con le drammatiche vicende degli anni Trenta. L’evoluzione di un’esperienza che avrà esito all’estero con la mostra di “Aero Pittura Futurista” del 1932 a Parigi. Per altro Le Corbusier, nel viaggio del 1929 in Brasile, scrive: «L’aereo accusa! Accusa la città». Perché che la visione dal cielo mostra quanto miserabile sia l’urbanesimo contemporaneo. La diretta esperienza del volo obbliga il pittore a continue trasfigurazioni visive imposte dalle eliche e dalla mano che guida l’aereo. La legge di gravità viene superata dalla tecnologia. Concetti esplicitati nel Manifesto: Tato con “Idro-rosso” (1930) fornisce una visione legata al “verismo sintetico”. La città vista dall’alto è tema privilegiato da Alfredo Gauro Ambrosi con “Volo su Vienna” (1935). Corrado Forlin dipinge un paracadutista (1940) in caduta libera. Fasulo inclina alla “guerra-festa” con tinte squillanti. Crali è tra i più dotati in questa composita équipe. L’Aeropittura è il canto del cigno del Futurismo.
n

Leggi anche