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Pubblicato il 12/12/2013

GENERALE USA CHE APRI’ GUANTANAMO SI PENTE PUBBLICAMENTE DI AVERLO FATTO


PARMA- L’ “outing” di uomini de potere continua a mettere gli USA in grave imbarazzo. Ora è la volta del generale statunitense che aprì il carcere Usa di Guantanamo, a Cuba, nel 2002, che ha ammesso oggi che fu un errore, sottolineando come sia giunto “il momento di chiuderlo”.

“A posteriori, tutta la strategia di detenzione e interrogatori è stata sbagliata – ha scritto oggi il generale Michael Lehnert sul Detroit Free Press – abbiamo sciupato il favore del mondo con le nostre azioni a Guantanamo, sia in termini di detenzione che di tortura. La nostra decisione di tenere aperto Guantanamo ha aiutato i nostri nemici, perchè ha confermato ogni percezione negativa degli Stati Uniti”.

“Il nostro Paese ha creato Guantanamo perchè eravamo giustamente arrabbiati e terrorizzati dall’attacco non provocato sul nostro territorio dell’11 settembre 2001”, ha ricordato il generale, a cui spettò l’incarico di “costruire le prime 100 celle a Guantanamo nell’arco di 96 ore”, dove “il primo gruppo di 20 prigionieri arrivò sette giorni dopo quest’ordine”.

“Ci venne detto che i prigionieri erano ‘il peggio del peggio’, un ritornello ripetuto per ogni gruppo di detenuti spedito a Guantanamo – ha continuato – gli Stati Uniti hanno incarcerato 779 uomini nella struttura di detenzione negli ultimi 12 anni. Al momento sono presenti 162 uomini, la maggior parte dei quali pronta per essere trasferita, ma bloccata dalla politica”. Lunedì scorso, i parlamentari Usa hanno raggiunto un compromesso per favorire il rimpatrio o il trasferimento in paesi terzi dei detenuti, escludendo però gli Stati Uniti. Il progetto deve ora passare al vaglio del Congresso.

“E’ il momento di chiudere Guantamano – ha concluso Lehnert – il nostro ritiro dall’Afghanistan è un momento perfetto della storia per chiudere la struttura”.

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