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Pubblicato il 14/03/2020

GLI AUTISTI DEI CAMION NON SONO EROI

sopra: 12 Marzo code al brennero per controlli degli austriaci.Si è arrivati fino a 24/36 ore di attesa.

PARMA- Qualcuno puzza perchè le docce negli autogrill sono chiuse. Altri si cucinano qualcosa col fornellino da campeggio, aprendo lo scompartimento laterale del camion, quello che dovrebbe contenere i pallet di legno vuoti. Tutti hanno una Famiglia e figli. Quelli che fanno le linee nazionali riescono a tornare a casa in 24 ore, qualche volta, ma molti per precauzione preferiscono dormire sul camion, magari nel capannone da dove ripartiranno dopo avere caricato. Non si sa mai che possano portare qualcosa di sgradito alla famiglia. Assenteisti? Pochissimi, cifre centesimali. Sono loro che  portano merci nelle città o consegnano le mascherine alla protezione civile e ai comuni. A parte questo periodo di emergenza, una bella fetta di loro trascorre la settimana su strada, da nord a sud e ritorno, tutto l’anno: una vita tra autogrill, traffico, piazzole di sosta, maltempo e 8-10 ore di guida al giorno.

Loro consegnano provviste  alla grande distribuzione, tra le poche attività risparmiate dalle chiusure. Quando sarà passata l’emergenza parleremo della “Grande distribuzione organizzata GDA” , vero cancro economico che avvelena il commercio, imbruttisce le periferie, fa chiudere i negozi, ribassa prezzi e tariffe di  trasporto,  paga a 180 giorni, impone stupidi ed inquinanti sistemi di “logistica” e angaria i fornitori mandandoli sottocosto. Gli ipermercati beneficiano più degli altri della abnegazione dei nostri camionisti, ma non gli scrivono “tutto andrà bene”, non gli fanno i concertini improvvisati e soprattutto niente donazioni, pagandoli di più tutto l’anno  o  -perlomeno – in questi giorni intensi, dove fanno utili a palate.

Fanno cose importanti con la pettorina gialla e le scarpe antinfortunistiche. Non sono telegenici. Loro non stanno a casa con l’ ashtag e si fanno la quarantena in cabina ( del camion). Degli stranieri, poi, non parliamo: partono da Lituania, Moldavia, Romania, Polonia, Turchia,Repubblica Ceka, Ukraina, Bielorussia ( ormai gli autisti internazionali sono tutti stranieri, ne parleremo in altra occasione, ndr) e vengono in Italia a ritirare o consegnare merci.  L’export va consegnato perchè è “sangue” nelle vene delle ditte. Se non spedisci, se non esporti, se non fatturi , chiudi e  padri e madri di famiglia piombano nella disperazione.
Agli autisti internazionali va anche peggio dei “nazionali”, perchè in ogni paese che attraversano fanno lo slalom con la possibilità di essere respinti o spediti in un parcheggio a smaltire 14 giorni, magari ancora carichi. Centinaia di autisti sono fermi in colonna da qualche parte in Europa o più lontano. Bestemmiano in cabina. Nessuno li sente e nessuno li intervista. Ammetto che gli eroi non bestemmiano. Gli eroi scrivono poesiole che fanno cariare i denti.   Gli autisti non hanno tempo di andare in televisione. Lavorano quando noi  guardiamo i tolcsciò .  Brutta gente, vero? Vabbè faccio outing: li stimo.

aw

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