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Pubblicato il 14/10/2019

GORIZIA- MUSEO MULTIMEDIALE DEL MONTE SAN MICHELE APPOGGIATO DA ONORCADUTI

Il Piccolo ed. sezione: CRONACHE data: 14/10/2019 – pag: 18

Il Museo multimediale del San Michele un modello per il Ministero e Onorcaduti

La presidente della Fondazione Carigo, Roberta Demartin, incassa a Roma l’appoggio al piano di valorizzazione hi-tech

IL PROGETTO
Francesco Fain — L’innovativo progetto di valorizzazione storica e turistica del monte San Michele “conquista” l’Alto commissariato per le onoranze ai caduti del Ministero della Difesa. Grandi i riscontri per l’esperienza di realtà virtuale con i “Visori vr”.A conclusione delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia ha dato avvio, con il contributo di Intesa Sanpaolo, alla prima fase di “Fondazione Carigo green”, programma triennale per la valorizzazione del territorio isontino e uno sviluppo incentrato sulle sue forti vocazioni (natura, paesaggio, storia) attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie e la reinterpretazione in chiave contemporanea del rapporto tra natura e fruizione turistica della memoria storica.Il progetto è stato presentato dalla presidente della Fondazione Carigo Roberta Demartin intervenuta a Roma, su invito dell’Alto commissariato per le onoranze ai caduti del Ministero della Difesa, al convegno per i 100 anni di Onorcaduti.


«Il nostro ente ha creduto e crede fortemente in quest’iniziativa che, in coerenza con le altre fondazioni italiane di origine bancaria, ha un approccio pluralista allo sviluppo e alla diffusione dell’innovazione sociale, promuovendo al contempo il patrimonio storico e culturale esistente con importanti risorse, in piena condivisione con gli enti preposti», ha evidenziato Demartin davanti all’assise introdotta dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini e dal Commissario generale per le onoranze ai caduti, generale Alessandro Veltri. È intervenuto anche il ricercatore storico Marco Mantini.
La presidente ha illustrato il progetto innovativo realizzato dalla Fondazione, con i partner progettuali Land e Ikon, sul monte San Michele, uno dei luoghi che fu teatro della Grande Guerra e che è posto proprio sotto l’alta sorveglianza di Onorcaduti.Oggi, a più di un anno dall’inaugurazione del Museo riallestito in chiave contemporanea e multimediale con un approccio esperienziale e immersivo, che ha incluso l’impiego delle più innovative tecnologie (dalla realtà aumentata alla realtà virtuale) i primi, positivi esiti dell’intervento sono evidenti nel crescente afflusso di visitatori e nei positivi riscontri forniti non solo dal pubblico, ma anche dai riconoscimenti a livello internazionale, dove spicca il World summit award promosso dalle Nazioni Unite, che ha premiato Ikon per la realizzazione di una delle 40 più innovative soluzioni digitali a livello mondiale applicate alla fruizione storico-turistica.Il progetto ha suscitato grande interesse. Ai presenti è stata data la possibilità di testare al convegno l’esperienza di realtà virtuale proposta al Museo del San Michele grazie all’utilizzo dei visori vr. Indossando visore e cuffie i partecipanti, tra cui lo stesso generale Veltri e alcuni delegati dell’ambasciata americana, hanno potuto ripercorre momenti salienti e situazioni realmente accadute sul fronte del basso Isonzo ed essere letteralmente catapultati nelle trincee durante azioni di attacco, piuttosto che in momenti di vita quotidiana: un’esperienza immersiva esclusiva, unico esempio a livello internazionale di immersione a 360° sulle linee del fronte della Grande Guerra.«La nostra storia non è un qualcosa che può rimanere relegato ai libri o agli esperti e cultori della materia – ha concluso Demartin – ma deve essere vissuta attraverso gli insegnamenti che dobbiamo, noi adulti per primi, cogliere da essa e trasmettere ai nostri ragazzi, per dare loro gli strumenti corretti per costruire il futuro del nostro Paese. È questo per tutti noi che facciamo, a diverso titolo, parte di una comunità educante, non solo un compito ma un dovere, perché dimenticare sarebbe far morire di nuovo tutti quegli uomini che sul nostro amato Carso hanno sì combattuto ma sono stati anche eccezionale esempio di grande umanità».


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