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Pubblicato il 13/02/2017

I KOSOVARI NON VOGLIONO KFOR E CHIEDONO UN ESERCITO PROPRIO


Kosovo e Serbia, è scontro sull’esercito
Pristina intende dotarsi di una propria forza per non dipendere più dal contingente Nato. La replica: «Un atto illegale»
La forza italiana KFOR

ZAGABRIA Torna a salire la tensione tra Serbia e Kosovo, i cui governi si scontrano ora sull’eventualità della creazione di un esercito kosovaro. Dopo che nelle scorse settimane i due vicini dei Balcani si erano ritrovati a più riprese ai ferri corti, tanto da trasformare i negoziati a Bruxelles in un “fallimento” (per usare le parole del premier serbo Aleksandar Vu›i„), ora i toni si accendono nuovamente, con uno scambio di comunicati aggressivi tra le massime autorità di Belgrado e Pristina.
Il presidente kosovaro Hashim Thaçi dichiara la necessità per il Kosovo di dotarsi quanto prima di un proprio esercito, così da non dipendere più dai 4.600 soldati del contingente Nato (Kfor). «Non si può perdere altro tempo – ha detto Thaçi – il parlamento deve decidere al più presto sulla creazione di un esercito del Kosovo». Il desiderio di Pristina di dotarsi di una forza militare propria ha ripreso vigore dopo che la stampa locale ha riportato le dichiarazioni rilasciate dal nuovo Segretario americano alla Difesa, il generale James Mattis, durante la sua audizione al Congresso.Gli americani si sono detti «favorevoli» alla creazione di un esercito kosovaro, alimentando le aspettative di Pristina e provocando la seria preoccupazione di Belgrado, che considera tuttora il Kosovo parte integrante del proprio territorio (malgrado la dichiarazione d’indipendenza del 2008).

iL ministro degli Esteri di Belgrado Ivica Daci risponde deciso che i kosovari «non hanno diritto alla formazione di tali forze armate secondo la Risoluzione Onu 1244. Una decisione del genere sarebbe illegale», precisando che «le uniche forze armate che possono esistere in Kosovo sono quelle della Kfor».

l’ex primo ministro kosovaro Ramush Haradinaj, Arrestato a inizio anno in Francia sulla base di un mandato di cattura emesso nel 2004 da Belgrado, si trova tuttora in stato di fermo e soffia sul fuoco.

Comandante dell’Esercito di liberazione del Kosovo (Uçk) durante la guerra con la Serbia (1998-1999) e oggi presidente del partito di opposizione “Alleanza per il Futuro del Kosovo” (Aak), Haradinaj è accusato di aver commesso dei crimini di guerra da Belgrado, che ne chiede l’estradizione.L’ex premier kosovaro ha invitato il governo di Pristina ad adottare delle misure di reciprocità contro Belgrado, emanando dei mandati di cattura internazionali contro il premier serbo Aleksandar Vuci„ e il ministro degli esteri Ivica Daci. Entrambi i politici serbi – ha aaffermato Haradinaj «soddisfano i criteri perché un mandato d’arresto sia emesso contro di loro». Insomma «loro (i serbi, ndr) emettono mandati di cattura, lo dovremmo fare anche noi». Arrestato all’aeroporto di Basilea-Mulhouse-Friburgo, il leader dell’Aak sarà giudicato dal tribunale di Colmar (Alsazia) il prossimo 2 marzo

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