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Pubblicato il 04/05/2017

IL CAPO DI SMD INVIA UN MESSAGGIO ALL’ESERCITO NEL GIORNO DEL SUO 156mo ANNIVERSARIO

Roma, 4 maggio 2017 – il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, ha voluto inviare al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Danilo Errico, e a tutto il personale dell’Esercito il suo personale messaggio di augurio in occasione del 156° Anniversario della costituzione, di cui se ne riporta il testo.

In occasione del 156° Anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano giunga al Capo di Stato Maggiore, agli Ufficiali, Sottufficiali, Graduati, Volontari e Personale Civile il caloroso ed affettuoso saluto delle Forze Armate sorelle e mio personale.

Celebriamo oggi l’Esercito degli Italiani una Istituzione militare protagonista di gloriose pagine di storia nella vita della Nazione, che ha fornito un contributo essenziale al processo di Unità nazionale, affermandosi nel tempo come un insostituibile patrimonio delle Forze Armate e dell’Italia.

La sua gloriosa Bandiera di Guerra è stata testimone degli innumerevoli atti di eroismo e umanità di quanti, in ogni epoca, luogo e contesto, hanno onorato con il sacrificio il proprio vincolo di dedizione all’Italia e agli italiani.

Esattamente 100 anni fa, tra l’ottobre e il novembre del 1917 l’Esercito è stato protagonista di uno dei momenti più difficili della Nazione: la ritirata di Caporetto e la grande battaglia di arresto sul Piave e sul Grappa. In poco più di due mesi i soldati italiani, e con loro l’intera nazione, seppero arretrare con ordine, con coraggio e al prezzo del sacrificio di intere unità, contrastando l’avanzata nemica che minacciava di travolgere l’intero sistema difensivo.

La linea del Piave che faceva perno sulla posizione fortificata del Monte Grappa divenne l’altare su cui migliaia di giovani italiani si immolarono per la salvezza della Patria, trasformando quella che sembrava una sconfitta imminente in una vittoria. La fine della guerra, che giungerà solo l’anno successivo, fonda le proprie basi nella ferrea volontà e nella capacità di resistenza dei soldati italiani.

In continuità ideale con i principi e i valori che hanno ispirato gli eroi del passato, generazioni di soldati italiani hanno operato con quotidiana abnegazione. Un impegno mai interrotto e sempre sostenuto da quei valori fondanti ed ispiratori della “militarità” – lealtà, senso del dovere e spirito di sacrificio – che caratterizzano l’agire di coloro che in “grigioverde” hanno scelto di porsi al servizio del Paese.

Oggi, un pensiero particolare va a tutti gli uomini e le donne dell’Esercito che, anche in questa giornata di festa, sono impegnati in servizio in Italia e fuori dai confini nazionali. Con il loro operato, la ferma determinazione e il grande coraggio sempre evidenziati, essi forniscono, in silenzio e senza clamori, un insostituibile contributo alla difesa della pace e della stabilità, al servizio dell’Italia e della comunità internazionale.

Voglio ricordare, in particolare il grande sforzo umano e tecnico che l’Esercito Italiano ha sostenuto, negli ultimi sei mesi, sia a favore delle popolazioni vittime del sisma che ha colpito il centro Italia, sia di quelle residenti nelle aree soggette alle straordinarie precipitazioni nevose. Un impegno pronto e prolungato, estremamente professionale e al tempo stesso ricco di umanità che grazie anche all’impiego delle capacità duali, ha contribuito, nell’ambito del più ampio dispositivo interforze, a portare immediato sollievo alle popolazioni coinvolte, a ripristinare i servizi essenziali, a soccorrere i bisognosi e a tutelare i beni scampati al disastro.

In uno scenario internazionale caratterizzato da profonda instabilità la Difesa ha intrapreso un importante iter di trasformazione e innovazione dello lo Strumento militare – in linea con le direttive indicate dal Libro Bianco per la Sicurezza Internazionale e la Difesa. Un percorso basato sui principi di efficacia, efficienza, economicità e in un’ottica spiccatamente interforze, internazionale e interagenzia, nel rispetto delle identità e delle specificità delle singole Forze Armate.

Sono certo che l’Esercito continuerà ad essere motore propulsivo di questo processo nella consapevolezza che la trasformazione è alla base dell’evoluzione e del miglioramento ed è necessaria affinché le Forze Armate possano confermarsi, anche in futuro, all’altezza della missione che il Paese a loro assegna.

Con questa convinzione rinnovo a tutti voi il più sincero ringraziamento per quanto avete fatto e per quanto dimostrate ogni giorno di volere e saper fare per l’Istituzione militare e per la Nazione e vi formulo il caloroso augurio delle Forze Armate e mio personale per sempre maggiori affermazioni e fortune.

Uomini e donne dell’Esercito, “Voi ci siete sempre!”.

Viva l’Esercito Italiano! Viva le Forze Armate! Viva l’Italia!

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