ADDESTRAMENTO

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Pubblicato il 10/05/2016

IL GPS CI RENDE “SCEMI”?

La tecnologia del Gps ha cambiato il mondo: guida le nostre auto , governa il traffico marittimo e quello degli aerei, consente di recuperare i veicoli rubati, guida i trattori nei campi e i bulldozer che scavano nei cantieri, serve ai militari per spostare le truppe sul campo di battaglia e alle organizzazioni sanitarie per combattere le epidemie in Africa.
Ma sono milioni i cittadini nel mondo che hanno subito danni:

La casistica degli errori commessi affidandosi ciecamente al Gps è infinita: un giornalista parla del nipote di Lady Diana che, preso un taxi a Londra per andare a Stamford Bridge, lo stadio del Chelsea, si ritrovò nella cittadina di Stamford Bridge, 150 miglia dalla capitale; un altro episodio riguarda un camionista siriano con un carico da consegnare a Gibilterra (Gibraltar) che, errore di appena 2.500 chilometri, finì a Gibraltar Point, località britannica affacciata sul Mare del Nord , ma ognuno di noi potrebbe raccontare di quando si è ritrovato in una mulattiera contromano, in montagna oppure -come a chi scrive- in un campo rom nei dintoni di Pisa, tentando di andare a Coltano.

C’è di tutto nella cronaca: perfino automobilisti in viaggio di notte su strade secondarie, precipitati in un dirupo o affogati in un bacino artificiale non segnalato da un navigatore dotato soltanto di vecchie mappe.

CALIFORNIA: I VERBALI CITANO “MORTO DA GPS”

In California, a Valle della Morte, i ranger hanno coniato l’espressione death by Gps per indicare gli escursionisti morti nel deserto dopo essersi persi per aver male interpretato le indicazioni del navigatore o aver esaurito le batterie.

Ci sono compagnie aeree che stanno cambiando i programmi d’addestramento dopo gli incidenti causati da errori di piloti che, disabituati all’uso dei comandi manuali e privi di “memoria tecnica” , sbagliano un atterraggio dopo che l’autopilota è andato in avaria.


DANNI IRREPARABILI ALLE CAPACITA’ COGNITIVE

gli scienziati mettono in guardia dalla diffusione delle tecnologie digitali, perchè fanno perdere capacità che consideravamo innate: da quella di memorizzare i numeri a quella di fare calcoli mentali, dalla scrittura a mano fino alla perdita del senso dell’orientamento legata alla scelta di affidarsi ciecamente al Gps. Bisogna saper discernere tra nostalgia e prova scientifica: Socrate lamentava che con l’introduzione della scrittura il genere umano avrebbe visto compromessa la sua capacità di svolgere una conversazione approfondita basata su conoscenze tutte archiviate nella memoria di ognuno.

GOOGLE “SPEGNE” I NOSTRI STUDENTI
Il motore di ricerca di Google per molti è una possibilità di avere più notiziE a disposizione con meno fatica di memorizzazione, ma potrebbe essere la fine della cultura propria. Lo dimostra la ignoranza dei nostri figli. Insieme al calcolatore, all’agenda digitale con nomi, indirizzi e numeri telefonici e al Gps, affidarsi ai motori di ricerca porta a una sostanziale perdita della memoria di lungo termine: tutti gli studi più recenti dimostrano che gli studenti memorizzano molto meno quando sanno che quelle nozioni sono facilmente accessibili via telefonino o pc.Tutti vediamo i risultati di una generazione narcotizzata da cellulare e cuffiette. A breve saranno “filoguidati”.

LA PERDITA DI MEMORIA BREVE E A LUNGO TERMINE. FINE DELLO SVILUPPO CULTURALE
Se prima ognuno di noi ricordava 50 o 100 numeri telefonici ora che succede? Vero è che la memoria è cosa diversa dall’intelligenza, ma la memoria di lungo termine è indispensabile per la crescita del pensiero critico, senza il quale non c’è sviluppo delle civiltà.
Le conseguenze della perdita di capacità umane sono dirette conseguenze- negli ultimi decenni- della diffusione di tecnologie digitali invasive e soggioganti.

SICUREZZA PERSONALE E RISERVATEZZA SCOMPARSE

Oltre ai problemi legati all aintelligenza dei singoli, ci sono anche serirrimi problemi di privacy e sicurezza che nascono dall’uso delle nuove tecnologie. Tutto ciò che mettiamo in rete è indelebile, il telefonino ci rende individuabili e intercettabili ovunque e spegnerlo può non bastare

IL GPS CI STA ANNIENTANDO LA CAPACITA’ INTELLETTIVE
Il Global positioning system, un sistema americano di origine militare come internet, ma ormai a disposizione di chiunque in tutto il mondo, sta cambiando più in profondità capacità e abitudini dell’uomo.
L’inventore era Jack Dangermond che dopo l’università lavorò ad Harvard per fondere grafica del computer e spazi. Dangermond voleva creare mappe digitali. Il primo software sul mercato arrivò solo nel 1982.

Il suo sistema (ArcGIS) è il cuore della attuale cartografia digitale. Senza Dangermond non avremmo mai avuto Google Earth, Google Maps e Google Street View.


L’IPPOCAMPO NEL NOSTRO CERVELLO SI RIMPICCIOLISCE

E’ dimostratrato scientificamente che l’uso del GPS genera atrofia dell’ippocampo, la parte del cervello nella quale risiede la capacità di orientare il movimento. La ghiandola è molto grande nei tassisti di Londra capaci di tenere a mente fino a 25 mila strade, secondo i ricercatori canadesi della McGill University, mentre si riduce fino ad atrofizzarsi in chi fa un uso eccessivo del Gps.

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