OPINIONI

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Pubblicato il 20/05/2009

IL LUNGO RAPPORTO DEL SITO CON L’ANPDI

di Walter Amatobene

Scrivo questo articolo pensando al bollettino della Sezione di Rovigo che ho appena ricevuto per posta elettronica.

Citando il terremoto aquilano e indicando quale sia la fonte di informazione a cui attingere, dice di attendere la rivista Folgore per avere notizie “dettagliate” sul sisma e la azione dei paracadutisti.

Firmato: Vice Presidente Nazionale ingegner Rossi.

Non mi sembra informatissimo nè buon conoscitore del nostro ambiente, nè buon lettore delle dichiarazioni (sul terremoto)del Generale Fantini.

E allora, diceva qualcuno, la riflessione sorge spontanea, e ve la scrivo:

In tutti questi anni abbiamo assistito a diverse elezioni nazionali dell’ANPDI e ogni volta ci siamo messi a disposizione dell’Associazione, dei nuovi presidenti, vicepresidenti e direttori della rivista.

Anche stavolta sarà così, ma con gli occhi bene aperti e tanta esperienza in più sulle persone e con gli occhi meno foderati dal prosciutto dell’entusiasmo, a causa del quale, abbiamo consentito a molti di mettere il cappello sul nostro attaccapanni. Chi vuol capire capisca.

Voi lo sapete: siamo amici leali e “portatori d’acqua” al mulino dell’ANPDI. Eppure il nostro aiuto TRASPARENTE, DISINTERESSATO, COSTOSISSIMO E NOBILE non sempre è stato bene accolto.

Anzi. Siamo visti da molti ( lo scrive perfino su carta intestata un consigliere regionale, viva la sincerità), come un elemento dannoso e turbativo della “pace” associativa.

Altri accettano con la bocca storta la nostra presenza, guadagnata a colpi di lavoro disinteressato e professionale, definito di “alta qualità giornalistica e fortemente apprezzato per la tempestività e il contributo al prestigio delle Forze Armate e delle associazioni di riferimento”, come dicono alcuni giornalisti professionisti nazionali (di grido) e un paio di Generali allo SMD.

Contiamo su ottomila utenti e cinquantamila visite al mese, molti di noi sono iscritti all’albo dei giornalisti e il sito sui cui scriviamo da 11 anni è una Testata giornalistica regolarmente registrata in tribunale dal 2003.

Insomma: parlando di Paracadutisi militari e dell’ANPDI, bisogna fare i conti con noi, che facciamo sul serio. E a qualcuno, questo non piace. Perfino al Vice Presidente nazionale ingegner Rossi? Un giovane (quarantatreenne), per giunta.

A onore del vero non vogliamo più di ciò che meritiamo.

Abbiamo registrato con sorpresa e imbarazzo -ad esempio- la “amicizia” di qualcuno che prima era nostro acerrimo nemico, denigratore sia del sito che dello scrivente, strafottente e aggressivo perfino davanti all’ARA dei Caduti.

Ora da alcuni siamo definiti “indispensabili”, ma solo se non rompiamo i coglioni e se facciamo fare a tutti ciò che vogliono, anche a nostre spese.

Eh no! Grazie.

Ho fatto una promessa ai nostri Reduci: lavorare per il Museo,informare l’ambiente, produrre consensi per i Paracadutisti militari in congedo e quelli dell’ANPDI che hanno voglia di fare, promuovere la nostra storia, creare eventi sportivi e mettere il sito a disposizione di una “razza” diversa dagli altri: i Paracadutisti con i coglioni.

E con una parola (d’onore) sola.

Non tutti, quindi.

Solo quelli che “fanno”, che si comportano lealmente, che non sono piccoli ladri di polli, e, per finire , che non sono sempre tormentati dal portafoglio e dai rimborsi-spese anche per il caffè.

Mi piace dire che siamo cellule sane (insieme a tante sezioni ANPDI di tutta Italia) in un corpo malato di qualcosa di cui non si intuisce la gravità.

Eppure noi del sito (comprese moltissime sezioni Anpdi), siamo come cellule staminali: possiamo ricostruire e sbatter fuori a calci in culo le cellule malate.

Sappiamo che per ogni nuovo staff di presidenza nazionale è stato necessario un periodo di ambientamento, ma stavolta non c’è tempo.

Per Rossi è addirittura scaduto. Chi non conosce il sito e non ne apprezza l’opera disinteressata, non consce l’ambiente in cui ci muoviamo.

Gli eletti, ci auguriamo tutti, devono essere profondi conoscitori dei problemi e -speriamo- portatori di soluzioni.

Niente innovazioni bizzarre, ma soluzioni!

Niente esperimenti ai limiti della legge, ma soluzioni!

Niente prove estemporanee, ma soluzioni!

Il cambio periodico di persone alla dirigenza Nazionale è sempre salutare: nuove idee e nuove energie.

Chissà se l’ANPDI saprà cogliere tutte le opportunità. Chissà se la nuova dirigenza saprà discernere tra chi lavora e chi dice di farlo.

Con un certo rammarico, monto la guardia. Col colpo in canna.

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