CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 15/06/2018

IL METODO DI COMBATTIMENTO MILITARE DELLA FOLGORE : LECTIO MAGISTRALIS ALL’UNIVERSITA’ DI FIRENZE

universita-mcm-martelloni-2

LIVORNO-Il 9 giugno il Metodo di Combattimento Militare è stato protagonista di un seminario presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo di Firenze. Il tema era l’ MCM, Metodo di combattimento militare, all’interno dell’ Attività Didattica Elettiva –ADE denominata “La periodizzazione dell’allenamento sportivo nella peak-performance analysis e condizioni estreme: esperienze, metodologie e analisi statistica” che vede interessati i corsi di Lauree magistrale in “Scienze e tecniche dello sport” e “Attività motorie preventive e adattate”.

Il Dott. Alessio Martelloni, accompagnato dal Sergente Alessio Loni (entrambi membri del Gruppo di Progetto MCM), ha tenuto una “lectio magistralis” sul Metodo di Combattimento Militare approfondendo molte tematiche di particolare interesse per il mondo accademico: metodologia di condizionamento fisico in ambienti estremi, aspetti metodologici di ricerca sul campo, aspetti tecnologici legati all’impiego di particolari macchinari di indagine prestativa, come gli accelerometri e le pedane stabilometriche, fino agli aspetti legati alla fisiologia degli adattamenti morfofunzionali e prestazionali indotti in militari che praticano il MCM.

Sono stati riportati i risultati della ricerca sperimentale denominata “Valutazione delle modificazioni morfofunzionali e prestazionali indotte in militari dell’esercito italiano a seguito della somministrazione di un ciclo di addestramento al MCM”, tesi di laurea del Martelloni, che prova in maniera scientifica con dati oggettivi (la ricerca ha il vanto di aver raccolto circa 10000 campioni di dati) la valenza del metodo e la ricaduta positiva sulle capacità operative dei militari che praticano il metodo.
La lezione ha suscitato un grande interesse da parte degli studenti e dei docenti responsabili della cattedra che hanno bombardato di domande i due membri del gruppo di progetto e hanno chiesto la possibilità di un ulteriore approfondimento.

Leggi anche