OPINIONI

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Pubblicato il 17/07/2018

IL PERICOLO ISLAMISTA

Ancora sul pericolo islamISTA (1)

di Corrado Corradi

Teniamo presente il seguente dato: anche se l’immigrazione clandestina e legale in direzione dell’Europa cessasse di colpo, comunque, nel 2050 ossia nel giro di poco più di una generazione, si stima che la popolazione islamica nel nostro Vecchio Continente (mai come adesso tale aggettivo é stato adeguato(2)) passerebbe dal 5% a un po’ meno dell’8%.

I media non hanno mai evidenziato questo dato, preferendo proporre banali quanto fallaci analisi che si articolano sostanzialmente su 2 principali filoni :
• Le cellule jihadiste incistate in Europa sono composte da giovani non integrati socialmente e godono solo di un blando supporto da parte delle comunità musulmane europee … balle !!! son tutti giovani integrati (ovviamente solo in apparenza) i cui mentori sono cittadini europei di religione musulmana anch’essi integrati solo apparentemente, in realtà sono islamISTI;
• Le comunità musulmane in Europa che premono per inserirsi nelle dinamiche politiche del vecchio continente vogliono solo creare un partito islamico sul modello della nostra ormai evanuita DC … balle!! Qualsiasi partito politico islamico prevede come evoluzione propria la realizzazione della Shari’a… ossia la negazione del diritto come lo intendiamo noi.

Soprattutto quei media evitano (non saprei dire se per ignoranza o bieca omissione ideologica perché non bisogna parlar male del diverso) di dire il vero: una parte non trascurabile dell’Islam, quello più direttamente legato all’Europa, persegue un progetto ragionato ed opportunamente finanziato di «lebensraum»(3) spirituale perché quell’Islam li’ sente il «dovere, caduto dal cielo, di offrire al mondo la soluzione divina a tutti i suoi problemi»(4)
Tale progetto (ripeto, ragionato e finanziato) si sviluppa secondo una scaletta che é complicato tratteggiare in poche righe ed é portato avanti da realtà tangibili che é bene evidenziare subito, magari anche in maniera brutalmente diretta facendo nomi e cognomi:
• Il Qatar, che almeno dal 1961 a qualche anno fa, assieme all’Arabia Saudita ha giocato un ruolo importante e palese nel finanziamento di tale progetto e che adesso continua a finanziare con maggior discrezione tutti i movimenti musulmani di ispirazione wahhabita (5) quindi islamISTI;
• La Fratellanza Musulmana sulla quale pesa la responsabilità dell’estensione dell’Islam più islamISTA (mi si passi il bisticcio di parole); secondo testimonianze dirette della maggior parte dei musulmani residenti in Europa, «i Fratelli Musulmani sono attivi soprattutto nell’aiutare i rifugiati a diventare devoti musulmani»… ossia militanti, cioé islamISTI.
A queste due realtà corrispondono almeno alcuni nomi di persone dal profilo altamente pericoloso dal punto di vista ideologico stante la degenerazione della religione musulmana in ideologia.
• Said Ramadan (che nel 1961 ha fondato il Centro culturale Islamico in Ginevra) incistando il germe dell’islamISMO in Europa;
• Suo nipote, Tarek Ramadan, professore di filosofia attivamente islamISTA e attivamente impegnato nella propaganda in Europa; attualmente (se non erro) da poco in carcere per violenza carnale;
• L’imam Youssuf Al Qardawi, ideologo dei fratelli musulmani incaricato del progetto per medioriente, Egitto, Maghreb ed Europa il quale da una radio qatariota ha perorato la liceità del matrimonio con ragazzine di almeno nove anni avendo l’accortezza di copulare con esse solo al tredicesimo anno di età.
• Un altro nome, per niente trascurabile, legato all’attivismo simil massonico della Fratellanza Musulmana, é quello di Erdogan, il quale da qualche anno festeggia ufficialmente la presa di Costantinopoli (pensate un po’ alle proteste del mondo arabo islamico se noi festeggiassimo la vittoria di Lepanto… e le tonnellate di cenere che i babbei dell’UE si spargerebbero sulla testa invocando il perdono per una tale offesa) e ha più volte incitato la comunità musulmana in Europa a fare più figli per consolidare l’Islam in Europa.

Grazie a queste organizzazioni e a questi signori e alla nostra pazienza nel tollerarli sul territorio europeo (un tempo definito «Christianitas») la situazione della comunità musulmana in Europa, quanto a possibilità di integrazione, é la seguente:
• Nessun musulmano é disposto a sostituire i valori islamici con quelli fondanti l’Europa;
• i musulmani ivi residenti affermano che, proprio perché in territorio di kufr(6) la religione islamica svolge un ruolo maggiormente importante nella vita quotidiana di quanto non lo faccia nel paese d’origine;
• la maggior parte afferma che la supremazia dell’islam rispetto alle altre religioni è fuori discussione;
• La maggioranza sogna l’avvento della shari’a e ritiene che nel giro di una generazione riusciranno ad istituzionalizzarla in Europa (7);
• Le ricorrenti richieste di autorizzazione di fondare un partito che rappresenti le istanze della comunità islamica sono mirate a creare il «partito dei musulmani italiani, francesi, tedeschi, spagnoli, etc», allo scopo di creare una coalizione che ricuserà le costituzioni per abbracciare la Shari’a.
Questa situazione che vede un sostrato islamISTA europeo consolidato e favorevole al jihad, ha fatto si che in Europa, tra il 2001 e il 2006 si siano sviluppate una trentina di reti jihadiste, attive (fortunatamente intercettate dai nostri servizi di sicurezza ma… tant’é!)

Della mia permanenza in Algeria (1994-1998 quando l’occidente iniziava a rendersi conto che esiste un Islam attivo e protervo), ricordo e trascrivo un passo di un libro dello Sheikh Al Ghazali in cui questo bel tomo proponeva di «islamizzare progressivamente l’occidente per restituirgli la sua anima»… ditemi voi se non é una dichiarazione d’intenti che i nostri responsabili politici hanno ignorato… tale capitolo continuava con il sogno di una Francia «che abbracci ‘Islam… non si troverebbero più ubriaconi per le strade, non ci sarebbero più immagini di pubblicità erotica o programmi di varietà sconci, le chiese verrebbero trasformate in moschee e ridipinte di bianco, le salumerie verrebbero chiuse…» ; ebbene questo demente ha ricevuto il premio King Faisal conferito ogni anno a un araldo dell’Islam nel mondo da una istituzione riconducibile direttamente alla casa reale saudita.

(1) il suffisso «ISTA» volutamente evidenziato col maiuscolo sta a indicare la degenerazione della religione islamica in islamismo ideologico militante, primo gradino del jihadismo.

(2) a fronte di una moltitudine di musulmani che straripa di vitalità in forza dell’elevatissimo numero di giovani, purtroppo, quanto a nascite, il nostro continente é in preoccupante calo e i vecchi superano di gran lunga i giovani. Secondo alcune statistiche, la popolazione musulmana é di 13 anni più giovane di quella europea.

(3) ricerca dello spazio vitale

(4) secondo la definizione del Vescovo di Orano, Msgr Pierre Claverie (mio mentore spirituale del periodo algerino), ucciso dai mujahiddin del G.I.A. nell’Agosto del 1996.

(5) dottrina religiosa appartenente alla casa reale Saudita e alle monarchie del golfo che prevede un accesso integralista dell’Islam

(6) miscredenti

(7) tale tendenza è stata evidenziata in una nuova serie di documentari (mi sembra si intitolino “False Identity”) realizzati dal giornalista Zvi Yehezkeli (ebreo di lingua araba.

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