OPINIONI

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Pubblicato il 24/06/2018

IL POPOLO STA ANTIPATICO AI RADICALSCIC.

di Corrado Corradi

La serie di considerazioni che vanno dal ridicolo al demenziale espresse da Santoro, Vauro, Olivieri, Boldrini, Grasso, Saviano, unite a quelle di altri esponenti della cutura che si autodefinisce progressista (cultura!? rinnovo la mia prolungata pernacchia per quei figuri), fra le quali spicca per mortifera demenzialità l’augurio di uno scrittore deficiente che é giunto ad augursi che un bambino morisse su nave aquarius per vedere finalmente la reazione del consesso internazionale contro Salvini.
Dicevo: queste dichiarazioni che evidenziano solo ed esclusivamente astio lercio per aver perso la partita, mi hanno aperto gli occhi su una realtà: il ’68, padre di quei pisquani di cui sopra, ha privato l’Italia di una elite culturale e ha consegnato il paese nelle mani di una congerie di autoproclamati intellettuali senza arte ne parte che si distinguono perché :
• guardano il mondo con le spesse lenti dell’ideologia da allora vicariante su stampa e tv, ma anche scuola e università;
• esprimono false teorie che spesso sono solo bugie che si autoalimentano e si autoperpetuano, filiate dal pregiudizio che si sono fatti guardando attraverso quelle lenti;
• si esprimono con l’inconsistente linguaggio degli slogan;
• ma soprattutto danno per scontato di aver sempre ragione loro;
• e quando é palese che sono nel torto oppure perdono la partita non rosicano soltanto, diventano cattivi convincendosi che il mondo intorno a loro abbia barato e che sia ora di innalzare la ghigliottina (é il gene dei giacobini che si risveglia).

Avvezzi da 50 anni al quieto vivere intellettuale dove se la cantano e se la suonano tra di loro, quando il mondo intorno cambia e perdono la possibilità di menare il torrone danno di matto e accusano tutti di essere fascista, xenofobo, razzista, ottenendo il patetico risultato di invertire il concetto di democrazia: quando il popolo non la pensa come l’elite (ossia loro) non é più sovrano, é un popolo beota che si é lasciato irretire dal populismo…
mecojjoni che onestà intellettuale!

Mio nonno, che di asini se ne intendeva, diceva che a lavar la testa a un asino si perde tempo e che raglio d’asino non sale al cielo… tutte verità popolari che coinvolgono quei figuri.

Ebbene, per quanto mi riguarda: JE SUIS SALVINI

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