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Pubblicato il 04/06/2018

IL PROGRAMMA DEL MINISTRO DELLA DIFESA

Il Governo -secondo i concetti espressi in campagna elettorale dai 5 stelle- dovrebbe mettere in cantiere il progressivo ritiro delle nostre truppe dall’Afghanistan. dove operiamo da 16 anni.Il ritiro sarebbe più dovuto a problemi di bilancio che pregiudiziali. I 6.698 militari impegnati in 33 diversi teatri internazionali hanno generato una spesa militare italiana di 25 miliardi di euro nel 2018 (una cifra che corrisponde all’1,4% del Pil), ovvero + 4% rispetto al 2017 , +8,6 % rispetto al 2015, +25,8% dal 2006.

Ci sono anche i 500 militari italiani che dovrebbero muovere verso il Niger. Dice la Ministro «ogni cornice è a sé e va studiata approfonditamente, ogni tipo di intervento va conciliato con i reali interessi strategici del nostro Paese». Se il compito «delle Forze Armate sia la difesa dello Stato, hanno anche il compito di operare al fine della realizzazione della pace e della sicurezza in conformità alle regole del diritto internazionale ed alle determinazioni delle organizzazioni internazionali delle quali l’Italia fa parte, nello spirito dell’articolo 11 della Costituzione».


PIU’ INTELLIGENCE PIU’ SICUREZZA INTERNET
«Occorre investire su fronti più produttivi e in strumenti più adeguati, come la sicurezza delle reti internet , che sta diventando una attività di primaria importanza. Sul patrimonio immobiliare: «continuare con l’opera di monitoraggio e valorizzazione del patrimonio immobiliare della Difesa al fine di recuperare risorse finanziare spendibili in altri settori o fruibili in altri servizi di pubblica utilità».

STRADE SICURE
«Il concorso alla sicurezza dei nostri cittadini va garantito attraverso l’impegno costante nell’operazione ormai pluriennale di Strade Sicure». I diritti ei militari italiani dovrebbero allinearsi a quelli degli altri eserciti europei: «Occorre seguire la direzione data dalla sentenza della Consulta dello scorso aprile».

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