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Pubblicato il 21/03/2017

IL RAV DI CAPUA DELOCALIZZATO A CASSINO?

di Nunzio De Pinto
redazione sud

CAPUA – Preoccupa vivamente tutta la città di Capua il paventato trasferimento del Centro Addestramento Volontari (CAV) dell’ESERCITO allocato presso la Caserma Oreste Salomone, che, secondo le nostre fonti, verrebbe ad essere dislocata in provincia di Frosinone, in quel di Cassino.

È, infatti, da tempo che una simile voce circola nella Città del condottiero Ettore Fieramosca, considerato che il passaparola fra le centinaia di militari in servizio presso la Caserma “Ettore Salomone” è già partito da mesi.

Non ci sono notizie DEFINITIVE, comunque, : si tratta di ipotesi e, stando sempre nel campo delle possibilità, almeno il 17^ Reggimento “Acqui” potrebbe ancora restare a Capua, considerato che anche lo storico 47° Reggimento “Ferrara”, già anch’esso a Capua, è stato disciolto stante il sempre minore arruolamento dei VFP1 (Volontari in Ferma Prefissata di un anno).

La situazione ” IPOTESI” al momento è la seguente: subito dopo Pasqua, dovrebbe arrivare alla Caserma Salomone di Capua un’aliquota di personale proveniente dalla Caserma “Antonio Cavalleri” di San Giorgio a Cremano sede della “Divisione Acqui” per effettuare un attento sopralluogo che verrà inoltrato ai vertici del Comando delle Forze di Difesa Interregionale Sud (COMFODIS) di stanza presso la sede di Palazzo Salerno in Piazza del Plebiscito a Napoli e guidato dal Generale di Corpo d’Armata Luigi Francesco De Leverano.

In tale ambito, il COMFODIS sarà multifunzionale per garantire l’addestramento del personale (circa 30.000 militari) e assumendo la responsabilità anche degli aspetti infrastrutturali e territoriali, come le attività promozionali e di presenza sul territorio. La tabella di marcia prefigurata dall’Esercito dovrebbe vedere il trasferimento a Capua entro la fine dell’anno della Divisione “Acqui” ed il contestuale trasferimento del CAV (Centro Addestramento Volontari) di Capua, e relativo assorbimento di quest’ultima presso la Scuola Sottufficiali di Viterbo, mentre, sempre per la fine dell’anno, il 17° RAV “Acqui” dovrebbe essere trasferito a Cassino.

Le resistenze a questi cambiamenti sono molti, soprattutto dai quadri inferiori (graduati, sottufficiali e ufficiali inferiori) perché la distanza da San Giorgio a Cremano a Capua è piuttosto elevata e non è facile far muovere centinaia di famiglie.

Da San Giorgio a Cremano non gradiscono Capua bensì Napoli e più esattamente la caserma “Calò”. Attualmente a Cassino c’è una disponibilità max 500 posti letto mentre ne occorrono almeno il doppio. Capua potrebbe ospitare 3.000 persone, con autosufficienza di energia elettrica, essendosi dotata di impianti fotovoltaici.

Il CAV di Capua coordina l’addestramento di base dei Militari di Truppa. A questo Comando fanno riferimento tre unità di livello reggimentale (17° RAV “Acqui”, 85° RAV “Verona” e 235° RAV “Piceno”). Presso la sede di Capua, intitolata al Magg. MOVM Oreste Salomone, sono dislocati il Comando, un reggimento addestrativo (17° Reggimento “Acqui”) ed il reparto supporti. Dipende dal Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito.

Se avvenisse il depauperamento del centro, la economia locale dell’intero comprensorio capuano – già fortemente ridotta causa la chiusura di numerosi ed importanti stabilimenti – riceverebbe danni notevoli se non mortali.

Sull’argomento è intervenuto anche il Dirigente zonale di Capua della Cisas, Claudio CARUSO, già dirigente del locale Ufficio Collocamento: la città e l’area industriale di Capua, diventerebbe il primo Comune della provincia di Caserta per numero di disoccupati. Molti anni orsono, i reggimenti addestrativi erano addirittura dieci, ma già a maggio 2007, l’allora Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale di Corpo d’Armata Filiberto Cecchi disse: “È presumibile che il numero di reggimenti addestrativi in Italia venga ridotto da dieci a due”. “Conseguentemente al processo di assottigliamento del contingente di volontari” – continuò Cecchi – “che diminuiranno tra le quattromila e le cinquemila unità nei prossimi anni, portandoci così a regime, non possiamo pensare di mantenere attivi tutti e dieci i reggimenti addestrativi (RAV). In relazione a ciò” – concluse – “deve essere adeguata anche la struttura addestrativa”. Nel corso del mese di marzo 2008 vennero sciolti il 78° Reggimento “Lupi di Toscana” ed il 1° Reggimento “San Giusto”, il più antico d’Italia.

Le altre unità addestrative a livello reggimento, per volontari in ferma prefissata e Allievi Sergenti trovavano ubicazione nelle sedi di Verona, Ascoli Piceno, Chieti, Sulmona, Cassino, Capua (2) e Potenza. Ora ne sono rimasti solo tre: 17° RAV “Acqui”, 85° RAV “Verona” e 235° RAV “Piceno”.

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