EL ALAMEIN

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Pubblicato il 16/10/2019

IL RICORDO DI SANTO PELLICCIA DA PARTE DI UN ALLIEVO UFFICIALE DI MARINA E ISTRUTTORE ANPDI

Nota della redazione: L’autore di questa lettera spedita a postuma al Reduce di El Alamein Santo Pelliccia è Francesco Lenci, aspirante allievo ufficiale di Marina, in procinto di essere arruolato in ferma prefissata. Francesco è anche istruttore di paracadutismo della sezione ANPDI di Napoli e porta il Cognome del Tenente Lenci , Leone della Folgore.

Caro Santo,
il 31 agosto scorso un fulmine oscuro si è palesato nelle nostre vite e le ha bloccate in un vortice di emozioni forti e contrastanti: il summenzionato fulmine è stato il sapere che hai effettuato il Tuo ultimo lancio alla fine di questa lunga estate 2019.
Eri un uomo semplice, ma non è affatto facile parlare di Te: sei nato nel 1923 a Casalnuovo di Napoli ed eri noto ai più come reduce della II Guerra Mondiale, come il folgorino diciannovenne di El Alamein, come illustre ed operoso membro della Polizia di Stato nel dopoguerra, nonché come uomo serio ed allo stesso tempo probo avente una grandissima dignità, tangibile nei Tuoi occhi e nel Tuo modo di parlare.
Avevi una grossa energia vitale che sapevi trasmettere a tutti, piccoli e adulti, e sembravi più un ventenne che un uomo della terza età.
Hai sempre avuto buone parole per ognuno di noi e non c’è persona Tua conoscente che non Ti amasse.
Eri l’ultimo impareggiabile simbolo di una Divisione Folgore che oggi è quasi del tutto scomparsa e nel tempo sei diventato una leggenda vivente, una leggenda tangibile.
E moltissimi esponenti del mondo politico, istituzionale, civile e militare Ti hanno voluto conoscere e rendere omaggio.
Il 3 settembre, giorno del Tuo funerale, cittadini e paracadutisti da tutta Italia sono venuti a renderTi omaggio alla cappella dell’Ospedale militare Celio di Roma.
Ci sarebbe ancora molto altro da dire sulla Tua vita pubblica, ma in fondo io mi chiedo: oltre ad essere una leggenda vivente (il che è già incredibile) non sei stato altro? La Tua persona si esaurisce nella sola leggenda tangibile ai più? No Santo.
Tu sei stato ben altro e l’hai silenziosamente dimostrato in più occasioni a tutte le persone che Ti hanno voluto bene.
La Tua peculiarità di essere sempre giovane si è manifestata, oltre che nella Tua longevità, nella Tua enorme lucidità mentale che hai sempre conservato fino alla fine.
Mi hai sempre parlato del Tenente Gaetano Lenci, Tuo comandante e fraterno amico ad El Alamein, nonché mio parente diretto e folgorino intestatario della ANPd’I sezione di Napoli, ricordandoTi minuziosamente ogni sua singola qualità.
Ma quel che è a mio avviso straordinario è il come ben sapevi analizzare in modo lucido e distaccato il contesto storico in cui Ti trovavi: sei nato sotto il Regno d’Italia ed hai visto il Tuo paese cambiare continuamente fino agli anni 10 del ventunesimo secolo; l’hai visto trasformarsi da Monarchia a Repubblica ed hai constatato coi Tuoi occhi il suo profondo cambiamento sociale ed economico, fino a ritrovarTi con pochissimi coetanei accanto.
Ma, a differenza di tanti anziani che provavano tristezza ed a volte rancore per tutto ciò, la Tua saggezza di novantenne unita alla Tua incredibile voglia di vivere Ti hanno portato ad osservare questo contesto in modo pacato e senza troppo rammarico.
Anzi eri l’unico novantenne che conoscessi ad apprezzare le positività del nostro tempo ed a combattere nel Tuo piccolo le sue negatività.
E l’hai fatto senza mai lamentarTi una volta.
Non Ti sei mai lagnato o demoralizzato di nulla e non hai mai fatto pesare il Tuo dispiacere a nessuno.
Eppure c’è da dire che la vita non Ti ha fatto sconti: hai perso Tua madre in tenera età, hai combattuto una guerra mondiale da adolescente, molte persone di dubbie moralità e cultura Ti hanno attaccato personalmente solo per aver servito sotto le armi e con disciplina il Regno d’Italia e per di più sei sopravvissuto a Tua moglie ed a Tuo figlio Antonio.
Nonostante ciò non provavi rancore verso niente e nessuno.
Anzi amavi tutti e la vita stessa: amavi la Tua famiglia, i Tuoi amici e le donne.
Ed è questo il ricordo che io porterò di Te: un uomo sicuramente fiero, onesto e dignitoso, ma soprattutto un uomo dolcissimo.
Un uomo la cui dolcezza si percepiva silenziosamente ed avvolgeva tutti.
Lo sanno molto bene i Tuoi familiari ed amici: lo sa bene Tuo figlio Alessandro, lo sapeva Tua figlia Laura, lo sanno bene i Tuoi figli paracadutisti di Anzio capitanati dai paracadutisti Oreste Casciaro e Salvatore Vona ed in più lo sa bene il paracadutista Giancarlo Flamini, il quale con sua moglie ed i suoi figli ha costituito per Te una seconda famiglia.
Caro Santo, quando Te ne sei andato, oltre all’enorme dolore provato mi è venuta in mente una frase che l’allora governatore della California Ronald Reagan (divenuto in seguito Presidente degli Stati Uniti) pronunciò quando morì Walt Disney, una frase che si addice perfettamente alla Tua dipartita: “Da oggi il mondo è più povero”.
Ed infatti oggi tutti noi Italiani siamo più poveri.
Ma d’altro canto l’eredità morale ed affettiva che ci hai lasciato è sconfinata.
Grazie Santo, grazie per averci donato tutto Te stesso.
Grazie per aver mantenuto viva la memoria del Tenente Gaetano Lenci fino ad oggi.
Come tutte le persone che Ti amavano, l’intera famiglia Lenci Ti è grata e riconoscente.
Ora che sei in compagnia di Gesù, dei Tuoi affetti e dei Tuoi commilitoni, godiTi la felicità celeste.
Sicuramente… ci rivedremo.

Ciao Santo.


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