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Pubblicato il 07/02/2015

PARMA E PROVINCIA AVAMPOSTI DEL TERZO MONDO

60 centimetri di neve annunciati da 4 giorni ed è stato il festival degli inetti e dei negligenti.
La nostra Redazione ha subito un blocco di 24 ore. I telefoni “verdi” di Enel e Telecom danno risposte lunari: “stiamo facendo il possibile. Entro il 10 febbraio tutto sarà a posto”. L’Italia non ce la farà mai. Parma si è messa avanti col lavoro, da vera avanguardia della inettitudine e della mancanza di cultura civica.

PARMA- Non bastavano la Ndrangheta, i sindaci corrotti delle tre gestioni precedenti, le opere inutili abbandonate,l’aereoporto fasullo che rimette soldi ogni ora, il degrado della città sporca e malcurata, le strade piene di buche, i cartelli rotti o abbattuti, i resti degli incidenti sull’asfalto da mesi, se non da anni, i rifiuti dovunque, a pacchi e buste, anche in centro, per giorni, i graffiti che nessuno toglie più, la squadra di calcio con buchi di bilancio da Grecia : ora c’è la neve. Una volta, si diceva, il manto bianco ricopriva con un velo candido ogni cosa, rendendo silenziosa e magica la città. A PARMA, al contrario, tutto è più brutto, caotico e abbandonato.
Sono caduti non più di 60 centimetri di neve. Tutti pronti alla tragedia, con i soliti finti volontari (a pagamento) , con i loro giacconi gialli, per ogni cosa, ma solo DOPO, in troppi e senza alcuna qualifica tecnica. Nessuna prevenzione, nemmeno per potare i rami degli alberi più sporgenti. Nemmeno per regolare il traffico. Nemmeno per dare risposte.-
Telecom ed Enel, con i loro dirigenti locali, sono complici di tanta inefficienza ed indolenza; i pochi fortunati che riescono a prendere la linea con qualcuno della telecom, parlano con ragazzi sardi o albanesi dei call center, chiedendo spiegazioni per fatti locali. La società-mostro ENIA non risponde più; Enel la segue. Nessun presidio informativo telefonico comunale, con operatori dei servizi nella stessa stanza. Nessun annuncio alla radio o alla TV locale. Solo sensazionalismo. Per soli SESSANTA centimetri di neve, in città. Sessanta. Non 110, non 200.

Le linee telefoniche fisse sono tutt’ora assenti in alcune frazioni di Traversetolo e grandi Comuni della provincia; acqua luce e gas, da oltre 36 ore mancano in molte frazioni di Parma e dei Comuni limitrofi, ma anche di quartieri di città: nessuna risposta. Trentamila cittadini atterrati nel terzo mondo in una notte; nessun vigile urbano per strada, nessun polizioto o carabiniere. Nessuno che abbia “preso in mano la situazione. Solo ambulanze. Traffico mortale, incivile, prepotente, fuori controllo. Morte annunciata di una città che si sopravvalutava, spendacciona (prima) a cambiali e pasticciona, (dopo) per la inettitudine tutta parmense di certi amministratori.

La “alluvione” di Ottobre aveva già smascherato Telecom, che ha costruito una importantissima centrale che serve 2 milioni di utenti, vicino al greto di un fiume, posizionando le apparecchiature elettronica nei seminterrati. Lungimiranza che la dice lunga sulla capacità di organizzare e pre-vedere.

Parma è morta, e non lo sa.

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