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Pubblicato il 07/06/2018

IMMIGRAZIONE CLANDESTINA: IN ITALIA E’ TUTTO GRATIS . GLI ITALIANI SONO PAUROSI

clandestinidi Corado Corradi

Torniamo a parlare di immigrazione, di quella immigrazione che non puo’ non preoccuparci perché riversa sulle nostre coste migranti privi di documenti, quindi non identificabili, i quali per giungere da noi si sono rivolti a organizzazioni criminali e hanno violato leggi nazionali e internazionali.
Checché ne dicano i professionisti dell’accoglienza a tutti i costi, la legge riconosciuta internazionalmente vuole che non si possa entrare in nessun paese in simili condizioni di straforo e anonimato.

E, se ai primi arrivi si poteva anche scambiare fischi per fiaschi e ritenere che si tratasse di poveri fuggiaschi, adesso che sappiamo con certezza che i più mentono sia sul motivo per cui hanno lasciato il loro paese, sia sulla loro identità, é bene riscoprire il vocabolario e dire la verità: sono migranti clandestini che la maggior parte di loro giunge da noi per delinquere (o quanto meno sono già orientati a farlo) e l’altra parte perché vuole più di quanto puo’ già avere a casa sua*.
Quindi per definizione sono pericolosi perché:
• Spesso, per non dire quasi sempre, vanno ad accrescere la microcriminalità,
• oppure vengono reclutati dalla malavita organizzata,
• oppure, come già avvenuto, creano una malavita organizzata tutta loro (fatta di spaccio e sfruttamento della prostituzione),
• oppure vengono sfruttati da «caporali» fetenti e vanno a creare un sostrato socialmente instabile e pericoloso per l’ordine pubblico.

Analizziamo alcuni dati controcorrente che fanno riflettere non poco sulla demenzialità con la quale é gestito questo fenomeno; tra il 2015 e il 2017 sono sbarcati in Italia circa 450.000 clandestini dei quali hanno richiesto asilo:
• Oltre 80.000 nel 2015,
• Oltre 120.000 nel 2016,
• Oltre 130.000 nel 2017
Ebbene, di questi oltre 330.000 clandestini, hanno ottenuto asilo:
• Circa 3.500 nel 2015,
• Circa 5.000 nel 2016,
• Circa 6.500 nel 2017,
per un totale di 15.000… e gli altri 315.000 e passa che fine hanno fatto? BOOH!


A quei 315.000 le nostre norme, adattate ad hoc sulla spinta dell’ideologia arcobaleno, in barba ad ogni buonsenso permettono loro di far ricorso usufruendo del patrocinio gratuito e, fatta la tara di coloro i quali se la sono già svignata andando a rimpinguare la malavita spicciola e organizzata, i restanti presenteranno ricorso e prolungheranno cosi’ per anni la loro permanenza tra noi dandosi ad attività quanto meno borderline.

Per questa popolazione di «sospetti» formata da una maggioranza di fetenti, una minoranza che aspetta di diventarlo e una minoranza della minoranza che probabilmente ha le carte quasi in regola per diventare profugo (sempre che si voglia chiudere un occhio sul fatto che sono giunti da noi in maniera illegale) e che ha abbandonato la propria terra per venire dove si sta meglio e si puo’ infrangere la legge senza pagare il fio delle proprie malefatte, noi, più babbei che tolleranti, obnubilati dall’ideologia arcobaleno, abbiamo pensato bene di creare un complesso apparato assistenziale che fornisca loro vitto, alloggio, spiccioli per le piccole spese, attività ricreative e corsi di formazione.

E quelli a cui é stato negato lo status di rifugiato o a quelli che non hanno presentato richiesta di asilo che, come abbiamo visto sono in numero decisamente consistente? ariBOOH!

Ogni tanto si ha notizia di rimpatri ma é evidente che a fronte di tanta consistenza numerica é come svuotare una vasca da bagno con un cucchiaino.
Eppure si tratta di un elevatissimo numero di persone senza prospettive di integrazione economica e sociale, da considerarsi potenzialmente pericolose.

Anche se ormai é tardi, é ora che l’Italia se ne impipi di quel che potranno pensare e starnazzare i professionisti dell’antirazzismo, dell’antixenofobia e dell’antifascismo (tanto, se non la pensi esattamente come loro, anche sul colore dei calzini, sarai sempre un razzista, xenofobo e fascista) ed assuma iniziative che:
• permettano il controllo ravvicinato di quell’elevatissimo numero di persone di cui sopra senza prospettive di integrazione economica e sociale, da considerarsi potenzialmente pericolose (non vogliamo chiamarli campi di concentramento perché il termine evoca un passato obrobrioso? Va bene, cambiamo il nome alla struttura e rendiamola più umana ma é li dentro che devono stare);
• impediscano la partenza di altri clandestini con un blocco navale; non si tratta di cannoneggiare alcunché ma di convincere quei fetenti delle organizzazioni del traffico di clandestini e i clandestini stessi che, percorse 12 mn, immancabilmente una nave li intercetta, sequestra il barcone e lo distrugge, arresta il trafficante e riporta i clandestini dove sono partiti.
Possono sembrare provvedimenti eccessivi e antiumani ma, é bene ribadirlo: i clandestini che giungono da noi, checché ne dica Saviano e compagnia brutta, non sono le vittime senza speranza di un mondo spietato che noi occidentali abbiamo reso tale, quei clandestini hanno un’alternativa: al posto di pagare 3-4.000 dollari a una organizzazione di trafficanti, possono usare quei soldi per avviare un’attività di microimpresa a casa loro.
E’ bene ribadirlo, le vittime sono ben altre, vedi:
• i milioni di profughi assistiti dall’Acnur o da organismi religiosi prevalentemente cattolici,
• i milioni di persone a rischio di morte per carestia,
• le centinaia di migliaia di cristiani perseguitati per la loro fede,
• etc


E’ bene aver coscienza che alla volta del nostro paese partono giovani nel pieno delle loro fregole perché «in Italia è tutto gratis», «in Italia si fa soldi», «in italia si sta bene, si fa quel che si vuole e le donne sono disponibili (uso un eufemismo)», «in Italia sei padrone perché l’italiano é un pauroso», «gli italiani ci hanno colonizzati (mavaffanc !!) e noi adesso ci riprendiamo quello che ci hanno tolto», «gli italiani sono debosciati, non sono uomini veri e le loro donne sono facili (altro eufemismo)»… potrei riportarne altre di frasi simili, tutte pronunciate da quei bei tomi difesi a spada tratta dai professionisti dell’antirazzismo e del multiculturalismo.

* Il fenomeno é riassumibile nella sua realtà con una frase illuminante di Jules Diopp (sottosegretario alla presidenza del Senegal: «qui la gente non parte perché non ha niente, parte perché vuole di meglio e di più».

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