OPINIONI

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Pubblicato il 20/09/2019

IMMIGRAZIONE INVASIVA ISLAMICA: LUPI O AGNELLI DIPENDE DA NOI

di Corrado Corradi

Evitiamo di essere ridicolmente allarmisti, quelle aggressioni forbici o coltello in mano al grido di Allahu-Akbar ai danni di due nostri cittadini (un militare e un civile se non sbaglio) da parte di arabo-islamici isolati non sono atti jihadisti… il jihad é tutt’altra cosa:
• é un’azione militare spiritualmente meditata e tatticamente studiata, tutt’altro che improvvisata;
• mira al martirio e all’uccisione di quanti più infedeli é possibile uccidere;
• il «moujahid», prima di diventare tale si affida a un padrino che accerta la bontà dell’intenzione dell’aspirante jihadista e lo instrada tatticamente e spiritualmente;
• le azioni del moujahid vanno sempre a buon fine e fanno molto male.
Insomma il jihad é una cosa dannatamente seria, pianificata e non improvvisata, condotta con serafica calma e non d’impeto collerico.

Oltre ad evitare allarmismo di bassa lega, evitiamo anche di nasconderci dietro un dito e parliamo chiaro:

Quelle aggressioni appartengono alla stessa categoria di violenze più o meno gravi che si ripetono quasi quotidianamente (stupri o tentativi di stupro, furti, rapine, vessazioni varie) attribuibili alla tracotanza di uomini appartenenti a etnie (mi dicono che le razze sono state abolite), più di noi avvezze ad abbandonarsi a comportamenti violenti, che in preda ai fumi dell’alcol perdono ogni tabù fisico e morale, che sentono particolarmente forte la fregola sessuale, e che il nostro continuo «bidet» alla nostra coscienza per essere stati stati feroci crociati, rapaci colonizzatori e ora cattivi razzisti e xenofobi, unito al nostro continuo calar le braghe in ossequio all’obbligatorietà di un’accoglienza a senso unico, li induce a farsi lupi in mezzo a una popolazione composta da conigli e da donne facili; questo é il percepito di quelle persone, basta ascoltare quel che si dicono tra di loro nei capannelli in strada, nei bar o nelle moschee improvvisate, é tutta un’astiosa critica nei confronti dei nostri costumi: noi non siamo veri uomini e le nostre donne sono tutte «sgallettate».
A Roma, ad esempio, nei pressi della stazione c’é una moschea improvvisata contigua ad un bar dove i frequentatori della moschea hanno decretato il divieto per quel bar di distribuire bibite alcoliche… e poi ci sorprendiamo per la tracotanza degli immigrati islamISTI (uso il suffisso ISTI per indicare i militanti dell’Islam integralista).

Non si tratta di organizzarci per contrastare il jihad, a quello ci pensano (o ci dovrebbero pensare) le Forze dell’Ordine e gli OO.II.SS., si tratta di cambiare registro comportamentale civico, ossia: se li obblighiamo con inflessibilità a rispettare le regole di casa nostra, quelli li, che di fronte alla nostra debolezza si sentono lupi e si permettono comportamenti spavaldi e violenti, nel giro di poco tempo diventano agnelli.

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