CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 23/03/2014

IN LIBIA UN UFFICIALE AMICO DEL NOSTRO GIORNALE CI MANDA I SUOI SALUTI CON LA STORIA DI CASTEL BENITO


l’indimenticato Fante dell’Aria Armando Perna, già presidente e fondatore della sezione ANPDI di Napoli.Perna iniziò la sua carriere, diciassettenne, a Castel Benito, da dove ci giunge l’articolo che pubblichiamo

di Glauco Minervini

Castel Benito- Di seguito le parole apparse sul Quindicinale d’Aviazione “ALI” DEL 16-31 dicembre 1960 -il discorso del Generale M.O. Goffredo Tonini : “Il 2 Febbraio 1941, con la caduta di Derna, si chiudeva eroicamente la prima pagina storica del paracadutismo italiano. Tutto era iniziato ai primi di marzo del 1938, con una circolare del Comando Superiore delle Forze Armate in Africa Settentrionale, diramata a tutti i reparti Nazionali ed Indigeni, che chiedeva urgentemente ufficiali e libici volontari per la costituzione di un reparto di paracadutisti. L’aeroporto tripolino di Castel Benito fu prescelto per impiantarvi la Scuola.

Quivi il 22 marzo cominciarono ad affluire gli uomini che ben presto avrebbero formato il Battaglione Fanti dell’Aria. Io stesso , ero allora maggiore, giunsi quel giorno. Dal 22 al 28 marzo il Ten.Col. Prospero Freri, giunto appositamente da Roma, prendeva in istruzione i volontari, addestrandoli sull’uso del ” Salvator D37″. Il mattino del 29 marzo eseguivo il mio primo lancio dall’aereo ed assumevo il comando della Scuola Paracadutisti e del Battaglione in formazione. Il 1° aprile effettuavo il secondo lancio ed immediatamente facevo eseguire il primo agli ufficiali ed ai libici. Quindi fino al 15 Aprile prosegui nell’addestramento lancistico, prima individuale, quindi a squadre, con adunata dopo dopo l’atterraggio ed azione tattica. Nel pomeriggio del 16 feci eseguire il primo lancio di massa: 24 apparecchi SM 81 appartenenti al 15° stormo da bombardamento sganciarono circa 300 uomini del 1° BTG. Fanti dell’Aria Paracadutisti Libici. Questa prima fase (29 marzo – 16 aprile) costo’ al Reparto 8 morti e circa 30 feriti. Ciononostante proseguii nell’addestramento, incoraggiato dal Maresciallo dell’aria Italo Balbo, Comandante Superiore FAAS, che aveva ordinato il reclutamento di un secondo battaglione di paracadutisti.

La preparazione di questo II° btg. duro’ circa 1 mese per cui, il 18 maggio, alla presenza degli ufficiali della Scuola di Guerra, comandai il lancio collettivo del reparto, divenuto il 1° Reggimento Paracadutisti. Purtroppo fu una giornata infausta: su 500 lanciati si contarono 7 morti e 42 feriti! Tuttavia solo 5 giorni dopo, il 23 maggio, alla presenza di S.M. Vittorio Emanuele III, il rgt. fece la sua comparsa nelle grandi manovre, con un riuscitissimo lancio (2 soli feriti) nella piana di Bir Ganem. Il Re entusiasmato dallo spettacolo di ardimento e di perizia, nomino’ Cavalieri della Corona d’Italia gli ufficiali di quel lancio, ed il comandante Ufficiale dell’Ordine di SS.Maurizio e Lazzaro. Dal 16 Aprile al 23 Maggio queste furono le perdite: 15 morti e 74 feriti. Cosi’ come poi avverra’ per i ragazzi della “Folgore”, i Fanti dell’Aria furono impiegati come Fanti di Terra nell’Uadi Bakur ed alla difesa di Derna, coprendosi di onore in battaglia ed infierendo colpi gravissimi al nemico. Le perdite ammontarono al 50%. I rimanenti feriti e prigionieri iniziarono un’odissea di sofferenze dietro i reticolati dei campi di concentramento per oltre 65 mesi!

Paracadutisti Libici e Nazionali di Castel Benito, caduti nell’ebrezza cosciente di un lancio o nella suprema follia della battaglia, dispersi nei campi di prigionia o sulla strada del ritorno, siete tutti davanti ai miei occhi. E’ il vostro comandante, oggi con i capelli bianchi, che vi saluta e, come allora, dopo una manovra riuscitissima, vi dice “BRAVI!”.”
E io qui sul suolo dove è iniziata la avventura della Folgore!

Leggi anche