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Pubblicato il 03/03/2016

SEI ANNI PER NONNISMO: I DOCUMENTI PROCESSUALI DEI TESTIMONI

Il 2 Marzo 2016 il tribunale di Belluno ha pronunciato una sentenza che condanna a sei anni di prigione e la interdizione perpetua dai pubblici uffici per atti nonnismo, l’ Alpino Paracadutista Sergio Ramondetta.
I fatti risalgono al 2010.
Ramondetta, nel giugno 2010, con sei anni di servizio alle spalle, era stato aggregato al 7° reggimento alpini come accompagnatore di un corso “modulo k” per reclute VFP1 del Reparto Comando e supporti tattici “Tridentina”. Proveniva dalla caserma Huber di Bolzano con la raccomandazione del suo Comandante di Reparto di far arrivare prima la squadra di allievi a lui affidata. Stesse raccomandazioni le ricevette dal Capitano e dal Maresciallo incontrati al settimo reggimento, rispettivamente comandante di Compagnia e responsabile dell’addestramento.

Ramondetta non possedeva né qualifica né grado che gli potevano consentire di condurre il corso in autonomia.
A Belluno il Ramondetta sostituiva due colleghi che, nel passaggio di consegne, lo misero in guardia segnalando che la squadra da seguire aveva alcuni elementi che influenzavano negativamente il rendimento del resto del gruppo ed intralciavano l’attività.
Dalle denunce dei querelanti, sembrerebbe che Ramondetta abbia agito in piena libertà, sotto gli occhi dei superiori, che non avrebbero mosso un dito per moltissimi giorni.

Ramondetta dichiara , al contrario, di avere sempre informato Capitano e Maresciallo a Belluno e riesce a provarlo anche tramite tabulati telefonici a differenza di quanto dichiarato a processo, e ribadisce di avere ricevuto dalla catena gerarchica sia (di Belluno e di Bolzano) il consenso e gli ordini per rendere il più selettivo possibile il corso, per eliminare chi tra gli allievi non era adatto alla vita militare.

Ramondetta sin dai primi giorni aveva riscontrato che tre allievi assumevano atteggiamenti sciatti, irritanti e non conformi al regolamento militare e agli obbiettivi del corso, impedendone o ritardandone il corretto svolgimento.

Per questo motivo, avendo intuito che “era stato mandato al macello” con l’assegnazione alla squadra meno efficiente, chiedeva dapprima al suo superiore gerarchico di essere assegnato ad altro incarico, ovvero quello di accompagnatore e non di istruttore.
Nel luglio 2010, dopo circa 20 giorni, avvenne la denuncia-fotocopia da parte degli allievi circa presunti atteggiamenti persecutori avvenuti in servizio , descrivendo situazioni addestrative dure e affaticanti e scherzi fuori servizio che avevano per oggetto i genitali maschili. Dice Ramondetta e confermano altri colleghi, che si trattava di semplice goliardia tipica della vita militare. I fatti più significativi contestati erano avvenuti fuori servizio, dopo cene con qualche eccesso di alcol e durante la festa del suo 26mo compleanno.
INDAGATO IL COMANDANTE DI COMPAGNIA NEL 2014
Nel 2014 il Comandante di compagnia , Capitano del 7° Reggimento e diretto superiore di Ramondetta all’epoca dei fatti, viene inquisito dalla procura militare di Verona per accertare se avesse forzato la volontà dei querelanti.
Uno degli indizi è fornito dal Caporal Maggiore Capo Cristiano Ferrari e dall’allora Caporale Apollo Christian i quali dichiarano in fase di processo di aver sentito pronunciare al Comandante di Compagnia della 64 Compagnia Fucilieri del 7° Reggimento Alpini testuali parole:
«Se voi non denunciate subito Ramondetta vi prendo a calci nel culo e domani vi faccio prosciogliere» .
L’ufficiale era insieme al gruppo che ha successivamente querelato Ramondetta.
Le denunce erano tutte   uguali, quasi in fotocopia,rileva il difensore, l’avvocato Alessandro Osler di Bolzano.

Ramondetta lamenta anche di non essere mai stato interrogato, né dal procuratore militare né da quello “civile” e di avere potuto solo depositare una memoria scritta alla procura militare di Verona ed un’altra simile a quella di Belluno, raccolta da un Carabiniere di servizio.

Ramondetta doveva passare in servizio permanente avendo vinto il concorso, ma il rinvio a giudizio generò la cessazione del rapporto con l’Esercito ed il suo immediato congedo.

Ramondetta è in possesso del brevetto militare di paracadutismo sia Italiano e Statunitense, della qualifica di fuciliere assaltatore controcarro , di conduttore di mezzi militari sino all’equivalente della patente di categoria D, e di svariati corsi tecnici e tattici come ad esempio il Corso Anfibio, Bls e Cls, e il corso di Sopravvivenza, Evasione, Fuga e Gestione dell’interrogatorio.

PRIMA PUNTATA- DOCUMENTI PROCESSUALI
I verbali di interrogatorio dei querelanti -1-
I verbali di interrogatorio dei querelanti -2-
I verbali di interrogatorio dei querelanti -3-

la memoria difensiva di Ramondetta depositata alla Procura Militare

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